Forum MiCAR: ecco che cosa serve per affrontare la sfida dei crypto-assets
di Mattia Schieppati
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28 Novembre 2025
Il 10 dicembre l'Abi promuove una giornata di approfondimento e di confronto diretto tra le autorità nazionali e gli operatori del mercato per esplorare le opportunità (e i vincoli) del regolamento dell'Unione Europea che disciplina i mercati delle cripto-attività. Silvia Attanasio, Responsabile Innovazione ABI, traccia le coordinate di questa nuova sfida evolutiva.
Con la scadenza per la presentazione delle domande di autorizzazione ormai alle porte, il percorso verso l'attuazione del Regolamento Markets in crypto-assets (MiCAR) - il regolamento dell'Unione Europea che disciplina i mercati delle cripto-attività per proteggere gli investitori, garantire la stabilità finanziaria e promuovere l'innovazione - entra in una fase cruciale. E si aprono, per le banche e le realtà finanziarie, numerosi interrogativi e nuove possibili sfide. Quali le opportunità e quali i vincoli, o i potenziali rischi?
Emerge con evidenza, da parte degli operatori, la necessità di ridefinire mappe che indichino le vie più efficaci per affrontare questa ulteriore e rapidissima evoluzione della digitalizzazione dei pagamenti. Il
Forum MiCAR, promosso da ABI e organizzato da ABIEventi, a Milano, il prossimo
10 dicembre, presso Centro di Formazione Spazio Pola di via Pola 9 (fruibile in presenza o in streaming,
qui le info per iscriversi) è un'occasione fondamentale - dopo le sessioni già dedicate al tema in occasione dell'ultimo Salone dei Pagamenti - per cominciare a rispondere a queste domande.
Il Forum si propone come un momento di confronto diretto tra le autorità nazionali e gli operatori del mercato, con l'obiettivo di favorire una comprensione chiara delle regole e delle aspettative che guideranno il nuovo spazio regolato dei servizi legati agli asset digitali. Attraverso sessioni tematiche e interventi di esperti, l'incontro offrirà una panoramica sulle principali questioni aperte: dall'equilibrio tra vigilanza e innovazione, alla prospettiva dell'ecosistema bancario, fino alle sfide legate alla compliance antiriciclaggio.
Insieme a Silvia Attanasio, Responsabile Innovazione ABI, chair della prima sessione del Forum dal titolo "In viaggio verso un nuovo spazio regolato dei crypto-asset in Italia", abbiamo esplorato gli scenari e le prospettive che il nuovo regolamento apre per le banche.
Come titolo del Forum promosso dall'ABI è stata scelta una domanda: "Pronti al decollo?". Quali sono i requisiti fondamentali di sistema, in Italia e in ambito UE, perché questo decollo sia confortevole e sicuro?
Quando si parla di "decollo" del mercato delle cripto-attività, la prospettiva non può che essere europea: MiCAR è un regolamento comunitario che stabilisce un quadro normativo unico, destinato ad applicarsi in maniera omogenea in tutta l'Unione. Ma è importante ricordare che la base di lancio è anche italiana, perché sono le autorità nazionali - nel nostro caso Banca d'Italia e Consob - a concedere le autorizzazioni ai CASP e a vigilare sulla loro operatività. È quindi un viaggio europeo con una responsabilità domestica decisiva. Perché questo decollo sia davvero confortevole e sicuro, servono tre condizioni: un quadro normativo chiaro, che MiCAR fornisce definendo regole e responsabilità con maggiore chiarezza; una supervisione armonizzata tra livello nazionale ed europeo, indispensabile per evitare interpretazioni divergenti e garantire un mercato unico funzionante; e infine un ecosistema tecnologico e professionale all'altezza, fatto di infrastrutture solide, processi affidabili e competenze capaci di accompagnare l'ingresso nel nuovo spazio regolato. Va tenuto presente che il MiCAR non elimina del tutto le turbolenze, ma offre comunque un primo sistema di coordinate affidabili per viaggiare verso uno nuovo spazio di opportunità.
L'UE è allineata alla velocità globale dell'innovazione? Permette agli operatori europei di essere competitivi?
MiCAR è, a tutti gli effetti, una normativa di prima generazione: costruisce fondamenta robuste in termini di trasparenza, tutela degli investitori e requisiti prudenziali, ma mostra poca flessibilità rispetto a modelli extra-EU che si stanno affermando nel mercato globale. Fuori dall'Unione si muovono realtà con regole molto più leggere che possono attrarre operatori in cerca di scorciatoie, veri e propri "meteoriti" competitivi capaci di attraversare le frontiere digitali e incidere anche sull'economia dell'Eurozona. Il tema diventa ancora più delicato quando si parla di stablecoin emesse sotto quadri normativi non pienamente equivalenti - come quello previsto dal Genius Act - la cui rapida diffusione potrebbe generare rischi sistemici da monitorare con grande attenzione. La competitività si giocherà sulla capacità di autorità, banche e operatori di usare il perimetro regolato come leva di fiducia, integrando innovazione e compliance, e sulla rapidità con cui l'UE saprà adeguare le regole a un mercato che evolve di continuo e che impariamo a conoscere man mano che lo abitiamo.
Qual è l'approccio delle banche al MiCAR?
MiCAR rappresenta un'occasione concreta per esplorare nuovi spazi di mercato. Le banche partono con un equipaggiamento rodato e affidabile: prima di partire per un viaggio nello spazio, come insegnano le missioni più iconiche della storia, ci si assicura che ogni sistema di bordo sia testato. Proprio per questo l'approccio delle banche al MiCAR è prudente, ma al tempo stesso consapevole delle opportunità in gioco. Le banche possono sviluppare servizi ex novo, integrare le soluzioni attuali con cripto-attività e aprirsi anche a nuovi mercati. Certo, la competizione sarà intensa, ma partire con una navicella ben costruita aumenta le probabilità di arrivare più lontano. Per questo la formazione gioca un ruolo essenziale, perché non è sufficiente conoscere e applicare MiCAR per ottemperare a un quadro di regole complesso e articolato.
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