Che tempi
di Ildegarda Ferraro
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26 Settembre 2022
L’intelligenza artificiale pare non abbia grande senso dell’ironia. E forse anche della centralità della persona. Che invece è sempre più determinante. Siamo in tempi grami e anche fantastici. Probabilmente niente di nuovo sotto il sole. Come sempre nella storia degli esseri umani. Perché i tempi sono sempre anche nelle nostre mani. E torna sempre utile non dimenticarcene
«Wow, 35 minuti per avere una tazza di caffè? Davvero ben fatto». E l’intelligenza artificiale lo legge come un fatto positivo. È nelle cose. Almeno è quanto può emergere. E lascio qui un po’ di queste analisi del sentiment buttate lì, nulla di troppo approfondito (
https://giacomolucarini.it/sentiment-analysis-ci-aiuta-lintelligenza-artificiale/ e anche
https://www.cwi.it/cio/sentiment-analysis-valore-emotivo-delle-comunicazioni_42139753).
Ma ovviamente non tutti sono d’accordo. «Guarda che non è così, l’intelligenza artificiale capisce quello che le insegniamo. Insomma, dipende da noi…». Guardo la mia interlocutrice con una certa perplessità di fondo…sembra facile insegnare, figuriamoci all’intelligenza artificiale che per definizione non ha grande senso dell’ironia e certamente non è ferrata su iperbole, metafora, figure retoriche varie eccetera. Ma questo non lo dico, perché altrimenti non ne usciamo, nel senso che si ricomincia il giro, ossia l’ironia gliela dobbiamo insegnare e anche le figure retoriche. Vabbè…
In ogni caso, anche per fare un po’ di dispetti all’intelligenza artificiale ed allenarla, immagino in quanti modi si possa dire “Che tempi”: dal massimo positivo al profondo negativo. E quanto poi tutto questo dipenda anche da noi.
“Che tempi” può avere la nuance della massima oscurità e non è difficile trovare esempi lampanti degli aspetti più drammatici di questi moneti. Ma “Che tempi” può anche focalizzare le infinite possibilità di gioia e opportunità che abbiamo davanti.
Al centro sicuramente la persona in tutti i suoi aspetti. Dai massi livelli del pensiero alle procedure più semplici della nostra vita. Che questa centralità sia costantemente all’attenzione emerge anche nelle piccole cose. Così, per esempio, anche dalla piccola indagine
Persone, ambiente, prosperità. La comunicazione interna della sostenibilità, realizzata dal Gruppo di lavoro Abi sulla comunicazione interna questo aspetto della focalizzazione della persona è particolarmente accentuato. La ricchezza della diversità genera opportunità e forse anche felicità, che non sottovaluterei come obbiettivo sostanziale.
Con “Che Tempi” vorrei cominciare una nuova piccola serie per Bancaforte. Persone, situazioni, ambienti, tempi. Nulla di nuovo sotto il sole, ma anche tanto di diverso e possibile. Insomma, piccole storie che sono sempre uno spaccato di quanto accade. E quindi attenzione perché se vi incontro potrei trarre spunto dalle vostre parole. Anche se mi scrivete, un messaggio può essere un buon inizio di una storia.
E magari alleniamo anche un po’ l’intelligenza artificiale. Proviamo insieme anche a farla divertire…e a non dimenticarci che è sempre tutto anche nelle nostre mani.