Manca meno di un anno all’apertura dei Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali di Milano Cortina 2026, e il tema della cybersecurity entra con forza nella preparazione della manifestazione sportiva. “Credo che la parola fondamentale sia ecosistema”, ha detto Vincenza Moroni, Head of Cyber Security della Fondazione Milano Cortina 2026, a margine di Banche e Sicurezza 2025. “La sicurezza non si costruisce da soli, serve allenarsi insieme – istituzioni, partner tecnologici, aziende, forze dello Stato – per costruire un evento sicuro e resiliente”.
Ma il piano non si limita agli aspetti operativi: la dimensione culturale è altrettanto centrale. “Ogni elemento coinvolto, ogni utente, ogni volontario è un potenziale rischio, ma anche un’opportunità. Ecco perché la nostra ambizione è che l’eredità delle Olimpiadi sia far crescere la cultura della cyber sicurezza del Paese”. Per rendere concreto questo obiettivo, la Fondazione ha progettato un percorso formativo di base sulla cybersecurity rivolto a tutti i 18.000 volontari dell’evento. L’idea è semplice e chiara: trasformare ogni partecipante in un ambasciatore di cultura digitale, capace di riconoscere rischi e adottare comportamenti sicuri, dentro e fuori dal contesto olimpico. “La speranza è che ognuno di loro diventi un piccolo seme, in grado di diffondere consapevolezza anche nella propria cerchia personale. Così ogni persona diventa davvero un mattoncino nel muro della nostra difesa”.