Banche, spinta alle Pmi
di Gianluca Smiriglia
-
29 Agosto 2017
Proseguono le iniziative per sostenere la crescita e l'attività delle Pmi. Con "Imprese in sviluppo" erogati 6,3 miliardi, mentre con "Imprese in ripresa" sospese rate per 4,8 miliardi
Cresce la capacità di sostegno alla domanda di credito delle Pmi influenzata ancora dall'andamento del ciclo economico: tra ottobre 2013 e giugno 2017 sono state accolte 21.535 domande di finanziamento per un controvalore erogato di 6,3 miliardi di euro su un plafond complessivo di 10 miliardi, destinato alle Pmi in bonis che intendano effettuare investimenti in beni materiali e immateriali strumentali all'attività di impresa. Lo rende noto l'ABI nell'ambito dell'iniziativa "Imprese in sviluppo" finalizzata a favorire la crescita degli investimenti delle Pmi e rinnovata con l'Accordo per il Credito 2015 tra l'ABI e tutte le altre associazioni d'impresa.
L'ABI, a seguito della rilevazione aggiornata delle operazioni effettuate, sottolinea che "l'utilizzo delle risorse messe a disposizione è un segnale importante a supporto della ripresa della domanda di credito per investimenti e rilancio economico dell'Italia".
Disaggregando inoltre i dati per tipologia d'impresa emerge che: il 42% dei finanziamenti è riferito a imprese del settore Industria; il 28,7% al settore Commercio e Alberghiero; il 7,9% all'Artigianato; il 4,6% a Edilizia e Opere pubbliche; il 3,6% all'Agricoltura; il restante 13,2% ad aziende del comparto Altri servizi.
Sospensione mutui e leasing
Continua a pieno ritmo l'attività delle banche italiane anche sul fronte della sospensione delle rate o allungamento dei finanziamenti alle Pmi. Al 30 giugno 2017 sono state accolte 16.697 domande di sospensione del pagamento delle rate per un controvalore complessivo di debito residuo pari a 4,8 miliardi di euro e una maggior liquidità a disposizione delle imprese di 621 milioni di euro. Inoltre, sono state accolte 6.407 domande di allungamento del piano di ammortamento pari a 1,3 miliardi di euro di debito residuo.
L'iniziativa "Imprese in ripresa", che rientra nel più ampio "Nuovo Accordo in favore delle piccole e medie imprese" sottoscritto dall'ABI, dalle banche e dalle altre Associazioni di impresa il 31 marzo 2015, prevede la possibilità per tutte le Pmi "in bonis" di sospendere la quota capitale delle rate di mutui e leasing, anche agevolati o perfezionati con cambiali; allungare il piano di ammortamento dei mutui e le scadenze del credito a breve termine e del credito agrario.
L'analisi relativa alla distribuzione delle domande per attività economica dell'impresa richiedente evidenzia che: il 21,4% delle domande è riferito ad imprese del settore Commercio e Alberghiero; il 13,8% al settore Industria; il 16,5% a Edilizia e Opere pubbliche; il 12,6% all'Artigianato; il 9,2% all'Agricoltura; il restante 26,5% agli Altri servizi.
L'analisi relativa alla distribuzione territoriale delle domande accolte, per sede legale dell'impresa richiedente, evidenzia che: il 64,6% è riferito ad imprese residenti nel Nord Italia; il 19,9% al Centro Italia; il 15,5% al Sud Italia.
Si sottolinea che il nuovo Accordo per il Credito 2015 consente di sospendere anche i finanziamenti che hanno già beneficiato di tale strumento negli anni passati, con la sola esclusione di quelli per i quali la sospensione è stata richiesta nei 24 mesi precedenti.