"Saremo l'Amazon Prime del fintech"
di Flavio Padovan
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27 Settembre 2019
Fintech District compie due anni e in occasione dell'anniversario Alessandro Longoni traccia i nuovi obiettivi per la community del fintech in Italia che riunisce già oltre 120 startup, ma vuole crescere ancora adottando la tipologia di proposition del gigante dell'ecommerce mondiale. E annuncia la presenza al Salone dei Pagamenti di Nikolay Storonsky, co-fondatore di Revolut
Punta in alto Fintech District. Nata solo due anni fa, la community di riferimento per l’ecosistema del fintech in Italia sta bruciando le tappe e conta ora oltre 120 startup, 8 corporate members e collaborazioni con 15 hub internazionali. Ma vuole crescere ancora e diventare l' “Amazon Prime” del mondo fintech, ci dice Alessandro Longoni, Head of Fintech District, che abbiamo incontrato a pochi giorni dal Salone dei Pagamenti.
Alla plenaria dell'edizione 2019 del Salone dei Pagamenti prenderà parte anche Nikolay Storonsky, co-fondatore di Revolut. Una presenza voluta dal Fintech District. Perché questa scelta?
“Revolut è una realtà che appartiene alla nostra community e abbiamo scelto di coinvolgerla nel programma che proporremo al Salone dei Pagamenti nel nostro secondo anno di collaborazione con ABI eventi. È una delle aziende che sta crescendo più rapidamente negli ultimi anni nel nostro settore e abbiamo quindi pensato che potesse essere interessante portare per la prima volta in Italia un personaggio importante nel mondo Fintech come Nikolai Storonski. Il ruolo del Fintech District è quello di orchestratore di ecosistema che porta opportunità a tutte le realtà nella nostra community, indipendentemente dal fatto che abbiano o meno sede nello stesso nostro building. Abbiamo la capacità e l’obiettivo di far parlare tradizione e innovazione portando novità e facendo comprendere l’importanza di quanto sta succedendo nel mondo finanziario.
Fintech District festeggia il secondo anniversario della sua costituzione, avvenuta il 27 settembre 2017. Qual è il bilancio di questi due anni? Quali sono i principali risultati che avete raggiunto?
“Oggi ci sono più di 120 startup nella nostra community e a breve supereremo il numero di 10 corporate member, le aziende che ci supportano su base annuale per co-creare con la community. Finora abbiamo testato la nostra proposition con successo con grandi nomi quali Cerved, Crif, Axa, Societe Generale, IBM, Royal Bank of Canada, Ernst & Young, Boston Consulting Group e UBI Banca. Siamo estremamente contenti di aver conquistato un ruolo rilevante partendo da zero, era tutt’altro che scontato ed è il risultato di molto lavoro di tutto il team. Il building dove abbiamo sede è un punto di riferimento, ma non ci identifichiamo con esso. Ospita gran parte dei nostri eventi e i principali momenti di contatto con la community con formati come House of Genius (
www.houseofgenius.eu) di cui abbiamo licenza esclusiva in Italia. Vi si svolgerà anche un workshop con Level39 da Londra, rivolto a investitori che vogliano imparare a comprendere meglio il mondo delle startup. Ma le nostre attività sono più ampie e hanno uno stampo internazionale. Lo dimostra anche lo European Fintech Discovery Program, un programma da noi ideato e promosso che coinvolge 10 hub europei. Verrà lanciato nella prima settimana di Ottobre da tutti gli hub che hanno aderito, si rivolge alla corporate che avranno così l’opportunità di fare scouting a livello europeo raggiungendo più di 1500 aziende Fintech in tutta Europa, visitandole direttamente nei migliori hub del continente grazie ad un programma da noi strutturato e organizzato ad hoc”.
E quali sono i prossimi obiettivi?
“Vogliamo affermarci come l’Amazon Prime del Fintech. Se si sottoscrive Amazon Prime si ha accesso a tanti servizi diversi come video, consegne gratuite, e-book, ma non necessariamente si decide di usufruire di tutto. Il Fintech District offrirà la stessa tipologia di proposition nel mondo del Fintech: visibilità su tutto ciò che di meglio è disponibile sul mercato italiano ed europeo, agendo da aggregatore di opportunità e creando contatti diretti per approfondirle se di interesse dei corporate member. Vogliamo crescere su questa linea, ampliando la nostra offerta e restando sempre aperti a tutte le financial institution. L’obiettivo è quello di avvicinarci al loro mondo e indirizzarle verso modelli di open banking e di trasformazione con una forte attenzione a temi come la sostenibilità e la diversity, importanti in un mondo che sta cambiando come il nostro”.