La firma del nuovo Protocollo per la prevenzione della criminalità ai danni delle banche e dei clienti tra l’ABI e la Prefettura di Roma, avvenuta agli Stati Generali della Sicurezza, segna un ulteriore passo avanti nell’evoluzione del modello italiano di sicurezza bancaria. Un modello che, come sottolinea Marco Iaconis, Coordinatore di OSSIF, nella videointervista rilasciata a Bancaforte, si fonda su aggiornamento continuo, cooperazione istituzionale e capacità di adattamento a un contesto di rischio sempre più complesso.
«Il protocollo firmato oggi è una versione evoluta», spiega Iaconis. «Tiene conto dei mutamenti normativi, tecnologici e criminali ed è sempre più puntuale nella descrizione degli eventi da prevenire».
L’accordo rafforza l’attenzione su formazione, informazione del personale e utilizzo delle tecnologie avanzate, inclusa l’intelligenza artificiale, come strumenti di prevenzione e contrasto. Centrale resta il coordinamento con le forze dell’ordine, supportato da strumenti operativi come la guida antirapina, pensata per facilitare lo scambio informativo a livello territoriale.
Dal punto di vista strategico, emerge con chiarezza la necessità di superare approcci frammentati. «Bisogna ragionare in termini di sicurezza integrata e partecipata», afferma Iaconis. «Serve una governance unica dei rischi e la condivisione dei dati con tutti i soggetti esposti alla criminalità».
Il settore bancario continua a sostenere investimenti rilevanti, che sfiorano il miliardo di euro annuo tra protezione fisica e cyber. I risultati sono misurabili: nel 2024 le rapine agli sportelli si sono fermate a 51 casi, un dato drasticamente inferiore rispetto ai livelli di dieci-quindici anni fa. Anche gli attacchi agli ATM, pur in crescita rispetto all’anno precedente, risultano in calo se osservati su un orizzonte temporale più ampio.
In un contesto di risorse finite, la priorità diventa la valutazione puntuale del rischio. «È fondamentale dotare gli operatori di strumenti che consentano di analizzare il rischio di ogni singola filiale», osserva Iaconis, «per indirizzare gli investimenti dove l’esposizione è realmente più elevata».
OSSIF si conferma come hub di competenze e condivisione. La promozione di una cultura della sicurezza passa anche attraverso il Rapporto intersettoriale sulla criminalità predatoria, che evidenzia convergenze sempre più marcate tra i diversi comparti economici nelle strategie di prevenzione e contrasto.
«Il modello bancario è replicabile», conclude Iaconis, «e settori come Poste Italiane lo dimostrano da anni con risultati positivi in termini di efficacia e razionalizzazione dei costi».

