Nel panorama globale delle valute digitali, ancora dominato dal dollaro, l’Europa prova a costruire un proprio spazio di sovranità monetaria. Al Salone dei Pagamenti 2025, durante il panel “Stablecoin – Trick or Treat?”, Luca Colombo, Group Strategy di UniCredit, ha illustrato il progetto della nuova stablecoin europea promossa dall’istituto insieme ad altre otto grandi banche continentali. «Il 99% del mercato delle stablecoin è controllato e denominato in dollari americani», ha ricordato Colombo. «Con questa iniziativa vogliamo definire uno standard europeo capace di diventare un vero punto di riferimento e non soltanto emettere una nuova moneta digitale».
Secondo Colombo, l’obiettivo è ambizioso ma strategico: creare una base comune per l’innovazione finanziaria europea, mettendo a fattore comune conoscenze, competenze e anche dubbi. «Ogni banca avrebbe potuto sviluppare una propria stablecoin», spiega, «ma abbiamo scelto di lavorare insieme per costruire qualcosa di più solido, un’infrastruttura condivisa che rifletta i valori e le esigenze dell’Europa».
Le sfide, riconosce, sono molte: dalla regolamentazione alla sicurezza, fino all’accettazione da parte del mercato. «Quando si parla di tecnologie così disruptive come la blockchain, i rischi sono numerosi. Ma le stablecoin portano con sé opportunità importanti e l’Europa deve saperle cogliere per essere protagonista, non spettatrice, di questa trasformazione».
Il vantaggio principale della stablecoin risiede nel suo essere “blockchain native”. Una caratteristica che abilita funzionalità oggi indispensabili nel mondo digitale. La programmabilità, l’atomic settlement e la possibilità di utilizzo on-chain rendono la stablecoin europea un fattore chiave per casi d’uso come i pagamenti internazionali, il settlement degli asset tokenizzati e le operazioni di tesoreria. Soluzioni non basate su blockchain hanno limiti strutturali che non permettono la stessa efficienza e interoperabilità.
Il progetto, già operativo da oltre due anni, punta a un primo rilascio entro il 2026. «Entro la fine del 2026, e speriamo anche prima, saremo pronti a emettere la stablecoin e a avviare i primi casi d’uso concreti. È un passo importante verso un ecosistema finanziario europeo più integrato, competitivo e tecnologicamente avanzato».



