Mentre si chiudono i padiglioni del Salone dei Pagamenti 2025, tra gli stand ancora animati dai saluti finali e dalle ultime interviste, Silvia Attanasio, Responsabile Innovazione dell’ABI, traccia il bilancio di un’edizione caratterizzata da annunci e aggiornamenti importanti su temi chiave per l’intero ecosistema dei pagamenti.
«Quest’anno l’eco delle novità sull’euro digitale è arrivata forte fino al Salone», osserva Attanasio, sottolineando come la decisione della Banca Centrale Europea di avviare la fase di preparazione rappresenti «un passo avanti concreto verso la moneta digitale europea». Il contesto, spiega, è in rapida evoluzione: «Abbiamo avuto il Consiglio dei Governatori della BCE riunito a Firenze, che ha pubblicato una serie di documenti utili per comprendere meglio le caratteristiche del futuro euro digitale». E non è tutto. «Il Parlamento europeo ha diffuso il rapporto del relatore sul provvedimento: un ulteriore passo avanti, mentre la presidenza di turno danese sta accelerando molto per chiudere la posizione del Consiglio». L’obiettivo, aggiunge, è arrivare a un quadro regolamentare coerente e sostenibile.
Ma non c’è solo l’euro digitale. Il dibattito sulle stablecoin ha catalizzato l’attenzione della community dei pagamenti, grazie anche ai nuovi annunci arrivati durante il Salone. «Si sta digitalizzando la moneta», spiega Attanasio, «sia sotto il profilo della banca centrale, sia attraverso le soluzioni private e gli strumenti innovativi regolati da MiCAR che stanno arrivando sul mercato». La chiave sarà la capacità del settore bancario di tradurre questa trasformazione in strumenti semplici, accessibili e affidabili. «Come abbiamo visto nei primi dieci anni del Salone dei Pagamenti, la consapevolezza cresce di pari passo con l’adozione dei pagamenti digitali.
Ora si apre una nuova fase di sviluppo, fatta di innovazione, fiducia e inclusione», sottolinea. Un percorso che richiede anche educazione finanziaria e accompagnamento culturale: «Non si finisce mai di dare strumenti, anche culturali, per aiutare le persone a muoversi nel mondo digitale. Serve consapevolezza per maneggiare i nuovi strumenti con serenità, senza timore delle novità tecnologiche».
L’intervista si chiude con uno sguardo al futuro del Salone stesso, che nel 2025 ha celebrato i suoi dieci anni. «Mentre si smontano gli stand - racconta con un sorriso - noi già pensiamo alla prossima edizione. Non vogliamo perdere il valore di incontro del Salone, la sua capacità di farci ritrovare, di ricordare il lavoro fatto insieme e di progettare ciò che verrà». I pilastri resteranno gli stessi: attenzione ai giovani, apertura internazionale e dialogo continuo tra banche, fintech e istituzioni. «Un giorno, chissà, il Salone dei Pagamenti sarà tutto in inglese», conclude Attanasio, lanciando un’idea che sa già di futuro.
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