Open banking, Ubi sceglie Fabrick
di Giovanni Lefosse
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25 Febbraio 2020
Cogliere tutte le opportunità della Psd2 e sviluppare nuovi servizi per la clientela: Ubi si affida alla piattaforma di Fabrick per spingere l’open banking. E diventa corporate member del Fintech District …
Avviare un percorso di sviluppo nel segno dell’innovazione e della condivisione dei dati. Nasce da questi obiettivi la partnership tra Ubi e Fabrick, la piattaforma che promuove nuovi modelli bancari in ottica open banking. Una partnership che consente a Ubi di individuare i nuovi trend tecnologici nell’ottica di fornire servizi che rispondano al meglio alle esigenze della clientela. Tramite la piattaforma Fabrick.
Tra le nuovi soluzioni da sviluppare nel breve: l’account aggregation e la payment initialization. La prima è una funzionalità che permette di raggruppare all’interno di un’unica interfaccia tutti i movimenti dei diversi conti bancari di un cliente a cui viene fornito un vero e proprio home banking multi-banca. Attraverso il servizio di payment initialization, invece, Ubi, in qualità di terza parte, potrà dare il via, a partire dal proprio home banking, all’inizializzazione di pagamenti da conti che il cliente ha presso istituti terzi.
A completamento della partnership, la banca entra a far parte del Fintech District in qualità di corporate member per realizzare progetti di open innovation con le start-up della community che ad oggi sono oltre 140.
L'ccordo conferma l’attenzione di Ubi verso i cambiamenti in modo da dare le migliori risposte alle esigenze della clientela, collaborando assiduamente con l’ecosistema delle Fintech e sviluppando un network di contatti con acceleratori, incubatori e broker dell’innovazione a livello internazionale.
“La partnership con Fabrick rappresenta un’ulteriore testimonianza del Gruppo Ubi di mantenere una presa diretta sull’innovazione nei servizi bancari”, afferma Marco Cecchella, direttore generale di Ubiss e Cio di Ubi Banca. “Negli ultimi anni abbiamo assistito all’ingresso di nuovi attori che hanno influenzato anche le strategie dei più tradizionali protagonisti del mondo del credito: si tratta di uno sviluppo da cui la clientela sta traendo indubbiamente dei vantaggi e crediamo che, in una logica di open innovation, sia necessaria una collaborazione tra le banche tradizionali e l’ecosistema delle Fintech”.
A sei mesi dalla partenza della Psd2, sono 200 i clienti diretti di Fabrick e oltre 23 mila i consumatori finali che fruiscono di servizi nati in piattaforma. Rispetto all’esposizione di poco più delle 10 Api richieste dalla Psd2, ad oggi sono 473 le Api presenti sulla piattaforma, con oltre 12 milioni di call Api mensili. Sono 16 i casi d’uso implementati, tra cui Account Aggregation, Data Enrichment (Pfm), Smart Banking, Payment & Collection Engine, SME Banking, Aisp & Pisp. Una massa critica che si traduce in una copertura di oltre il 95% del mercato italiano-Psd2. Più di 5 mila sviluppatori di 20 banche, registrati ufficialmente, stanno lavorando con le Api in piattaforma.
Paolo Zaccardi, Ceo di Fabrick, ha aggiunto: “Siamo molto lieti di poter collaborare con un player importante come Ubi Banca che ha compreso a pieno tutte le potenzialità della Psd2 e dell’open banking. Ubi dimostra una grande propensione all’innovazione e una visione strategica di lungo periodo. Servizi come quelli che ha scelto di offrire utilizzando la piattaforma Fabrick hanno grande impatto sulla competitività, in quanto contribuiscono a rafforzare la relazione con il cliente e soddisfarne efficacemente i bisogni. Per esempio, dare al cliente la possibilità di gestire tutta la propria attività bancaria da un unico punto di accesso lo porta ad interagire sempre più frequentemente con la banca, con un forte effetto di ingaggio e fidelizzazione. In ottica data driven, inoltre, la lettura autorizzata dei dati provenienti anche da altri conti, permette di proporre un’offerta personalizzata di servizi, anche non bancari, che rappresentano un elemento chiave per acquisire e sviluppare i clienti. In quest’ottica è strategico stabilire percorsi comuni con il mondo del fintech che Fabrick facilità grazie alla relazione diretta con l’ecosistema del Fintech District”.