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Italiani e spesa online

 
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Italiani e spesa online

di Paola Fabi - 7 Luglio 2017
L'e-commerce legato al Food&Grocery cresce del 37%, ma ancora non incide. Un cambio di passo, però, può arrivare dalla spinta della Gdo e da nuove iniziative enogastronomiche
Il carrello della spesa in rete piace sempre di più agli italiani. Il mercato online Food&Grocery, nel 2017, è cresciuto del 37%, rispetto al 2016, con un valore di 812 milioni di euro. Una crescita di tutto rispetto, e la più alta tra quelle registrate nei principali comparti merceologici online (tutti compresi tra +6% e +27%), ma anche ancora incide troppo poco: il Food&Grocery, infatti, incide solo per il 4% del mercato e-commerce B2C italiano, pari complessivamente a 23,1 miliardi di euro.
Una fotografia scattata dall'Osservatorio eCommerce B2C della School of Management del Politecnico di Milano e da Netcomm. La ricerca, presentata a Milano presso il Campus Bovisa in occasione del convegno "Food&Grocery in Italia: l'e-commerce è servito?", è la seconda edizione con focus specifico su uno dei settori merceologici più importanti per lo sviluppo dell'e-commerce nel nostro paese. Ossia il Food&Grocery, la cui componente principale - in termini di valore degli acquisti - è rappresentata dall'alimentare, con l'87% del comparto, per un valore di 708 milioni di euro, in crescita del +39% rispetto al 2016. La componente Health&Care, legata ai prodotti acquistati principalmente sui siti dei supermercati e dei produttori, incide per il restante 13% del comparto e vale 104 milioni di euro, in crescita del 26%.
Tra i prodotti più acquistati nell'alimentare, troviamo con il 54% i "secchi" (ossia confezionati, incluso il caffè), con il 31% i prodotti "freschi" (inclusi il cibo pronto e verdura/frutta), con il 9% le bevande alcoliche (birra, vino, distillati e liquori), con il 5% le bevande analcoliche (acqua, bibite e succhi) e con l'1% i prodotti surgelati.
''L'alimentare – ha sottolineato  Alessandro Perego, direttore scientifico degli Osservatori del Politecnico - è la prima voce di spesa nel paniere degli acquisti dei consumatori italiani, eppure l'e-commerce in questo comparto non è ancora sufficientemente sviluppato nel nostro Paese. L'incidenza degli acquisti online è ancora pari allo 0,5% del totale acquisti Retail del settore, un valore pari a un decimo della penetrazione media dell'e-commerce nei prodotti (4%) e significativamente inferiore a quello registrato dal Food&Grocery nei mercati e-commerce internazionali più evoluti (8% in Uk, 6% in Francia e 2% in Germania e Usa)". Un cambio di passo, però, c'è ed riconducibile, secondo Perego, "a diversi fenomeni, come l'avviamento e il potenziamento di iniziative online della grande distribuzione, il consolidamento di interessanti progetti in ambito Enogastronomia, lo sviluppo di servizi innovativi, come il same day".
Quello che conta, comunque è l'esperienza dell'operatore che, ha spiegato Valentina Pontiggia, direttore dell'Osservatorio eCommerce B2c Netcomm Politecnico di Milano, che "deve garantire un'esperienza d'acquisto fluida, semplice ed efficace che riesca da un lato ad attrarre nuovi web shopper e dall'altro fidelizzare quelli nuovi, in un comparto caratterizzato da offerta molto ampia, elevata complessità di prodotto (deperibilità, fragilità), alta difficoltà delle operations e della logistica e laboriosità del processo di acquisto (elevato numero di pezzi per ordine, domanda ricorsiva".
Innovare e semplificare l'esperienza del cliente "significa sia migliorare le presentazioni dei basics (gamma, prezzo e servizio) sia ideare nuovi modelli di business, grazie ad esempio all'integrazione tra canali fisico e online, e utilizzare nuove tecnologie''. ''Nel mondo – secondo Roberto Liscia, presidente di Netcomm - ci sono oggi circa 1,5 miliardi di online shopper, di cui 20 milioni sono italiani e di questi, circa il 24% ha acquistato almeno un prodotto alimentare negli ultimi 6 mesi. Nonostante l'interessante crescita del comparto indicata dell'Osservatorio, questa percentuale non è ancora sufficiente a trainare l'industria digitale del Food&Grocery e a permettere all'Italia di competere a livello internazionale. Vi è ancora molta polverizzazione a livello dei player e ciò non consente al nostro Paese di fare sistema in modo efficace''. Se dagli acquisti dei consumatori italiani si passa a considerare le vendite da siti italiani a consumatori italiani e stranieri, il giro d'affari raggiunge gli 892 milioni di euro (+35%).
L'export digitale incide per circa il 7% delle vendite del settore e rappresenta il 2% circa dell'export e-commerce complessivo. ''Nel Food&Grocery, contrariamente a quanto avviene mediamente nell'e-commerce B2C italiano, sono gli operatori tradizionali (retailer e produttori) a ricoprire un ruolo dominante, con il 59% del valore delle vendite nel 2017. Tuttavia, stiamo assistendo a un'inversione di tendenza dovuta alla crescita elevata delle Dot Com (la cui incidenza sul settore passa dal 32% del 2016 al 41% del 2017) anche grazie al rapido sviluppo del segmento legato alla consegna dei piatti pronti'', ha sottolineato Riccardo Mangiaracina, direttore scientifico dell'Osservatorio.
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