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And the best company is …

 
Carriere

And the best company is …

di Mattia Schieppati - 14 Marzo 2017
Tutti vogliono lavorare a Google: l'azienda di Mountain View in vetta (per il sesto anno di fila) alle 100 Best Companies to Work For di Fortune ...
Il brivido dell'incertezza vissuto durante l'ultima notte degli Oscar (con il proclama a miglior film di La La Land, poi smentito per nominare Moonlight) di certo non riguarda la classifica delle "100 Best Companies to Work For"  stilata ogni anno, da vent'anni, dalla rivista Fortune (guarda la classifica completa qui). Anche quest'anno, infatti, come avviene sistematicamente dal 2012 e come è stato per otto volte negli ultimi 11 anni, l'azienda più attrattiva e che fa registrare la migliore soddisfazione da parte dei propri dipendenti è Google. Il colosso di Mountain View, oltre ad aver sostanzialmente monopolizzato il mercato del web (con il motore di ricerca da una parte, e con il dominio del traffico pubblicitario dall'altro), si conferma anche come azienda che ha strutturato il miglior ambiente di lavoro. Tra i criteri di valutazione che stanno alla base della classifica, oltre ovviamente al grado di soddisfazione espresso dai dipendenti (sono stati raccolti e analizzati i questionari di 230 mila lavoratori di tutti gli States), ci sono:
  • la qualità dell'ambiente,
  • i benefici concessi,
  • la formazione interna,
  • l'attenzione alla diversità di genere,
  • lo sviluppo di percorsi di carriera.
Un mix di differenti aspetti della gestione delle HR e del management che è stato ben congegnato da Google. L'azienda merita anche quest'anno il primo posto, secondo Fortune, in quanto come scrive a insindacabile giudizio la giuria della rivista «il colosso tecnologico da 75 miliardi di dollari è ben noto per i benefit offerti ai dipendenti come pasti gratuiti, parrucchieri e servizi di lavanderia. Inoltre, adotta un approccio rigoroso per quanto riguarda le questioni morali. Ha migliorato le policy per i congedi dei genitori, dopo aver preso coscienza che molte neo-mamme avevano lasciato il loro impiego, contribuendo così a ridurre la quota femminile di dipendenti. C'è poi il fattore culturale: ruoli di prestigio affidati a personale di colore, supporto per i lavoratori transgender e workshop a tema (a cui ha partecipato oltre il 70% dello staff) aiuta a rendere il luogo di lavoro sicuro e inclusivo, oltre che molto produttivo».
La classifica
Se quindi il nome del vincitore non è una sorpresa (anche se la "longevità" in vetta alla classifica è materia buona per approfonditi studi di sociologia …), quello che colpisce è notare come, scorrendo la classifica dalla posizione 2 alla 100, siano distanziate le altre grandi e celebri aziende del Tech, che nell'immaginario collettivo, soprattutto da questa parte dell'Oceano Atlantico, rappresentano comunque brand per i quali molti sarebbero disposti a saltare sul primo aereo. Il secondo posto va infatti alla catena di negozi alimentari Wegmans Food Markets, mentre al terzo troviamo una multinazionale della consulenza e del management come The Boston Consulting Group. Nessun'altra superstar del digitale nella top ten, è bisogna scendere di molti gradini per trovare altre sigle celebri della Silicon Valley e dintorni: alla 39esima posizione si piazza Nvidia, VMware alla 42esima, 60esima Adobe Systems, il colosso del gaming Activision Blizzard è al 66esimo posto seguito da Cisco al 67esimo. Mostri sacri come Apple, Facebook, Microsoft o Twitter sono fuori dalla top 100.
 
Interessante notare anche la distribuzione geografica delle top 100: l'area di San Francisco, per vent'anni centro dell'innovazione e delle aziende più cool del globo, spicca ancora per una buona concentrazione di imprese, ma la galassia più diffusa gravita ora intorno alla East Coast.
 
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