Un futuro dei pagamenti sempre più intelligente, ma governato da regole e da un principio guida: l’ordine. È questa la visione delineata da Luca Corti, Country Manager di Mastercard, a margine del Salone dei Pagamenti 2025, dove il focus è stato il commercio agentico e la sicurezza nell’economia digitale. «Parliamo di un "cosmo dei pagamenti", cosmo alla greca, contrapposto al caos», spiega Corti. «Le tecnologie sono tante e potenzialmente dirompenti, ma noi vogliamo dare loro un ordine, regole condivise e una direzione chiara».
In questo “cosmo” convergono i nuovi rail di pagamento – dalle stablecoin ai pagamenti account-to-account e real time, e soprattutto una nuova frontiera: quella dei pagamenti agentici, dove gli agenti digitali comprano al posto nostro, in modo sicuro e verificato. «Può sembrare spaventoso pensare che un agente abbia la nostra carta di credito», osserva Corti, «ma non sarà così: userà un token agentico e agirà solo con il nostro consenso». La transazione, aggiunge, «sarà unica, certificata e verificata, con una chain of trust che garantisce integrità e sicurezza in ogni passaggio».
A rendere possibile questo scenario è la combinazione di Intelligenza artificiale e intelligenza umana, dove la prima suggerisce e la seconda decide. «L’agente potrà proporci una bicicletta e un casco per nostro figlio, ma saremo noi a dire sì o no, con tecnologie biometriche come le passkey», spiega Corti. L’obiettivo è passare da una sicurezza reattiva a una sicurezza proattiva, anche grazie alla Threat Intelligence di Mastercard, una piattaforma che scandaglia il dark web per individuare e bloccare in anticipo le minacce informatiche.
Oltre all’agente, Mastercard ha presentato al Salone anche altre innovazioni. Tra queste, Mastercard Move, che consente trasferimenti e rimborsi immediati – ad esempio nel settore assicurativo – direttamente sulla carta del cliente, e Sophia, l’assistente virtuale generativa in grado di apprendere e interagire con giornalisti, banche e utenti. «L’abbiamo addestrata e l’abbiamo vista evolversi nelle conversazioni, diventando sempre più precisa. È un esempio di come l’AI possa supportare, non sostituire, l’intelligenza umana».



