Avviata nel 2018, PostePay conferma al Salone dei Pagamenti un percorso di crescita che l’ha trasformata da grande emittente di carte a vero e proprio ecosistema digitale. “Siamo molto contenti del cammino fatto – afferma Marco Siracusano, Amministratore Delegato di PostePay –. In pochi anni siamo passati da Bancoposta, grande issuer di carte, a un sistema integrato di prodotti e servizi che accompagna la vita quotidiana di 20 milioni di clienti”. Oggi PostePay conta 30 milioni di carte e 14 milioni di digital wallet, con oltre il 25% dei pagamenti e-commerce italiani effettuati tramite le sue soluzioni.
Un modello che riflette il DNA di Poste Italiane, basato su inclusione e alfabetizzazione digitale. “Abbiamo portato milioni di italiani nel mondo dei pagamenti digitali – ricorda Siracusano – e durante la pandemia abbiamo fornito 25 milioni di identità SPID grazie alla fiducia e al supporto delle persone negli uffici postali”. Un impegno che continua, con l’obiettivo di rendere l’esperienza del cliente sempre più semplice, sicura e accessibile, anche attraverso la rete fisica e di prossimità dei tabaccai e dei punti Horeca.
Lo sguardo è già rivolto al futuro. “Gestiamo oltre 3 miliardi di transazioni l’anno: la priorità è garantire il buon fine di ognuna, ottimizzando l’esperienza sia fisica che digitale”, spiega Siracusano. Nella nuova app unica di Poste Italiane, i pagamenti digitali avranno un ruolo sempre più evoluto, anche sul fronte della sicurezza. Ma le sfide non si fermano qui: “Oggi siamo leader nei pagamenti card-based, ma si stanno affacciando nuovi campi di sviluppo, dagli instant payment alle stablecoin e alla blockchain, che potranno ridisegnare l’esperiena stessa del pagamento”.
Ripensando al decennio di innovazione che si celebra al Salone dei Pagamenti 2025, Siracusano individua nella normalizzazione del pagamento digitale la vera svolta: “Per anni si è parlato della predominanza del contante, ma oggi pagare un caffè con la carta è la norma. È cambiata una generazione, quella dei giovani, che vive nel digitale e ci spinge verso pagamenti sempre più frictionless, real time e inclusivi”.



