Il Salone dei Pagamenti 2025 è stato il palcoscenico per presentare un progetto senza precedenti nel panorama europeo del transaction banking: il primo cash pooling internazionale collegato ai principi ESG. Ne parla, in questa videointervista rilasciata a Bancaforte, Mario Morelli, Head of International Corporate Cash Management Sales della Divisione IMI CIB di Intesa Sanpaolo, che spiega come l’istituto abbia collaborato con Boggi Milano per integrare in un unico framework tecnico e contrattuale performance finanziarie e indicatori di sostenibilità.
«Abbiamo presentato un cash pooling internazionale collegato per la prima volta in Europa ai criteri ESG», introduce Morelli. «Si chiama International Cash Pooling Sustainability Linked e nasce dall’allineamento tra la nostra visione e quella di Boggi nel perseguimento di obiettivi di sostenibilità».
Il funzionamento è innovativo. «Abbiamo disegnato sotto un unico framework contrattuale una soluzione che lega l’andamento della sostenibilità dell’azienda a una griglia di aggiustamento annuale», spiega Morelli. «Sono stati individuati tre KPI. Se vengono raggiunti, l’azienda ottiene una premialità; se non vengono raggiunti, scatta una penalità».
È un meccanismo chiaro, misurabile e soprattutto bilaterale: «Da entrambe le parti c’è un fortissimo commitment», aggiunge Morelli. «Funzionare tecnicamente è fondamentale, ma lo è altrettanto garantire che gli obiettivi ESG vengano davvero raggiunti».
Il progetto nasce da una convergenza quasi perfetta tra esigenze operative e visione strategica. «La scelta di Boggi non è stata casuale», chiarisce Morelli. «Avevano l’esigenza di efficientare la tesoreria e costruire un cash pooling internazionale che collegasse 16 Paesi, valute diverse e altri partner bancari».
La soluzione proposta da Intesa Sanpaolo rispondeva esattamente a questo bisogno tecnico. Ma è stato un elemento culturale a far scattare la scintilla: «Boggi ci ha parlato della loro forte attenzione ai criteri ESG», racconta Morelli. «Questo ci ha spinto a proporre un modello innovativo, anche perché noi stessi abbiamo nel nostro piano industriale un orientamento forte alla sostenibilità e un Desk Advisory ESG dedicato».
Morelli sottolinea un aspetto importante: Boggi ha deciso di anticipare volontariamente la rendicontazione non obbligatoria di sostenibilità. «Questa proattività è stata decisiva», afferma. «È stato il cliente perfetto nel momento giusto».
Il valore del modello va oltre il singolo caso. «È un progetto pionieristico», ribadisce Morelli. «È la prima volta che un prodotto tradizionale di cash management viene collegato agli ESG. Finora la finanza sostenibile era applicata soprattutto ai finanziamenti. Oggi gli stakeholder chiedono impegni concreti e misurabili, e questa soluzione lo è nativamente». Il beneficio infatti è duplice: la tesoreria diventa più efficiente - riduzione dei costi, gestione centralizzata, migliore controllo dei flussi - e, allo stesso tempo, diventa un driver di trasformazione sostenibile per l’intera azienda.
La risposta del mercato, racconta Morelli, non si è fatta attendere. «Al termine del workshop che abbiamo organizzato al Salone abbiamo ricevuto richieste di informazioni da molti clienti e anche da aziende che non lo sono ancora», afferma. «Abbiamo già una pipeline in costruzione e questo ci permetterà di ampliare la tipologia di soluzioni basate su questo modello».
Il messaggio che arriva è chiaro: la tesoreria, spesso percepita come una funzione tecnica, sta diventando un terreno avanzato di innovazione, non solo finanziaria, ma anche ESG. E il progetto realizzato da Intesa Sanpaolo insieme a Boggi Milano è destinato a tracciare un solco profondo nella trasformazione del cash management in Europa.
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