“Stare nel cambiamento” è il titolo scelto per l’edizione 2023 della Settimana ESG, l’appuntamento formativo-informativo annuale promosso da ABI e ABIFormazione. Un evento atteso perché rappresenta “un momento di confronto e dialogo su un tema che è molto complesso e per certi versi ancora nuovo, su cui molto lavoro è stato fatto, ma molto altro resta da fare”, sottolinea Francesco Masala, Direttore Centrale Responsabile Servizio Studi e Regolamentazione dell’ABI, che Bancaforte ha intervistato per capire obiettivi e novità del nuovo ciclo di workshop che si terranno a Milano, presso lo SpazioPola, e in Aula virtuale, il 6, 7, 8, 27, 28 novembre.
“La Settimana ESG – spiega – è un evento che affronta in maniera completa le modalità operative con cui le banche stanno integrando i fattori ESG, ovvero gli aspetti ambientali, sociali e di governance, all’interno del proprio business. E poiché la sostenibilità incide su molti aspetti e coinvolge più funzioni aziendali, i temi saranno affrontati da più prospettive, fornendo un’occasione di confronto e approfondimento grazie anche alla possibilità di ascoltare il punto di vista del Regolatore, delle banche, delle società non finanziarie e del mondo istituzionale”.
Cinque i workshop previsti dal programma. Si inizia il 6 novembre con “ESG alla prova dei fatti: le diverse spinte in atto” e il 7 novembre con “ESG nel business bancario: gli snodi cruciali nell’organizzazione”, seguiti da “ESG tra risk management e rendicontazione” l’8 novembre, “La sostenibilità del credito in banca” il 27 novembre, e “Gli investimenti e gli strumenti finanziari sostenibili” il 28 novembre. “I primi due appuntamenti sono rivolti a un target trasversale – spiega Masala – e quindi a chi si occupa di finanza, di aspetti commerciali, di risk management, di compliance e di audit. I successivi tre hanno invece un taglio molto verticale”.
Ma al di là dei rilevanti aspetti strategici, operativi e normativi, perché è importante che le banche siano sempre più coinvolte nella trasformazione ESG? “Lo sviluppo sostenibile è un processo irreversibile, una sfida che o vinciamo tutti o non vince nessuno”, ricorda Masala, sottolineando il ruolo centrale che le banche già svolgono e vogliono continuare a svolgere in questa trasformazione verso un’economia verde e sostenibile. “Ma – sottolinea - questo ruolo non va inteso come sostituivo o di supplenza delle istituzioni, ma di supporto. Resta infatti compito delle Autorità governative quello di definire e attuare politiche atte a contrastare gli effetti del cambiamento climatico, con le banche che forniscono risorse alle imprese e ai cittadini in un’ottica di sostenibilità”. Un passaggio fondamentale quando l’entità degli investimenti necessari per favorire la transizione è estremamente ingente e le risorse private diventano indispensabili.
Tra le numerose le sfide da affrontare, Masala ne cita tre: innanzitutto, la normativa ancora in fase di sviluppo sugli standard necessari per capire che cosa si deve intendere come attività sostenibile. E su questo punto va rilevato come sia ancora da definire una tassonomia sociale. Poi il data gap, cioè la difficoltà per le banche a raccogliere i dati ESG delle controparti. “Sono informazioni essenziali per rispondere alla normativa e alla Vigilanza Bancaria. È una complessità che le banche non possono gestire autonomamente, ma richiede un contributo forte del mondo imprenditoriale”, afferma Masala, ricordando come da tempo l’Associazione bancaria abbia rappresentato l’esigenza di rendere disponibile i dati ambientali di fonte amministrativa che esistono, ma che sono attualmente indisponibili al settore, come i dati dei consumi energetici delle imprese per fonte energetica.
Infine, la finanza di transizione: “Oggi l’attenzione del Regolatore è concentrata sul supporto alle attività sostenibili che rientrano tra quelle indicate dalla Tassonomia, mentre minore supporto è previsto verso quelle imprese che, pur presentando adeguati piani di transizione, non riusciranno ad essere sostenibili secondo i criteri europei, ad esempio per una mancanza di tecnologie adeguate. Riteniamo – conclude Masala - che sia interesse di tutti che anche questo segmento di attività, cioè la finanza di transizione, sia adeguatamente valorizzato e favorito”.
Qui per avere maggiori informazioni sulla Settimana ESG:
https://www.esgnelbusinessbancario.it/
Qui per iscriversi:
https://t.ly/iDKen