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16 Luglio 2025 / 08:18
 
44° Rapporto Censis
Come si legge nel Rapporto, solo il 43% degli italiani che usano internet si dice fiducioso della sicurezza delle transazioni online, a fronte del 58% della media europea. Il 64% lamenta di ricevere troppe spam, il 58% ha avuto episodi di virus informativi (46% media europea), l'8% ha avuto violazioni della privacy, il 4% ha subito un'attività botnet, il 3% denuncia problemi legati alla sicurezza dei minori, il 2% è vittima di phishing.
Sul fronte del costo del web, la grande maggioranza (7 su 10) dei cittadini che utilizzano la rete pensano che non sia giusto che sia l'utente a pagare i contenuti di informazione disponibili in internet. Vi è, però, quasi un quarto del campione (complessivamente, il 24% di chi utilizza internet) che è invece favorevole al superamento dell'opzione "tutto gratis". Il 14,9% si dice disposto ad accettare il pagamento, da parte dell'utente, dei contenuti di informazione reperibili sul web attraverso il meccanismo dei micro-pagamenti, per tutelare il copyright. Tra i laureati il consenso al meccanismo dei micropagamenti sale al 20,1%. 
Per quanto riguarda, invece, il rapporto dei minori col pc, si è evidenziato che il 18,2%  usa il computer da solo in casa. Il Rapporto punta il dito contro "un problema di agenda che riguarda una politica culturale per le nuove generazioni: se è vero che i più giovani sono 'digital natives', è altrettanto vero che non si può lasciarli a se stessi e alle loro esili capacità di discernimento". Per questo "è necessario ripensare complessivamente la possibilità per genitori e insegnanti di interagire con i contenuti in cui si imbattono attraverso i media, formidabile strumento di evoluzione se ben gestiti"
Altro interessante aspetto evidenziato dal Censis è quello che riguarda l'informazione medica. Secondo i dati raccolti, cresce il popolo degli italiani che prova a fugare dubbi o cerca notizie sanitarie a colpi di mouse (34%). A scegliere il web per cercare informazioni su salute e sanità sono soprattutto i più istruiti. Il dato sull'uso di internet è infatti estremamente variabile in base ai livelli di istruzione, oscillando tra il 5,4% delle persone con la sola licenza elementare fino a superare il 45% tra coloro che sono in possesso del diploma o della laurea. Il 29,5% naviga in Rete per cercare informazioni su patologie specifiche, il 18,4% per trovare informazioni su medici e strutture a cui rivolgersi. Inoltre, il 2,1% (e il dato è sensibilmente più alto tra i soggetti laureati, arrivando al 7,4%) frequenta forum online, chat, blog e consulta altre communities di pazienti per scambiare informazioni e pareri. A questi comportamenti vanno sommati anche altri comportamenti funzionali, come l'abitudine di prenotare visite specialistiche e analisi mediche via internet (5,3% degli italiani, dato che sale al 9,5% dei laureati), o l'acquisto di farmaci online, praticato dall'1,9% del campione.
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