44° Rapporto Censis
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10 Dicembre 2010
Affronta anche il grande tema di internet il 44° Rapporto Censis presentato a dicembre 2010. Nell'annuale analisi dei più significativi fenomeni socioeconomici del Paese, si rileva che il futuro della rete dipenderà dal modo in cui verranno sciolti due nodi rimasti ad oggi non del tutto risolti: i problemi di sicurezza delle transazioni attraverso il web e la questione riguardante la totale gratuità o meno dei contenuti reperibili in rete.
Come si legge nel Rapporto, solo il 43% degli italiani che usano internet si dice fiducioso della sicurezza delle transazioni online, a fronte del 58% della media europea. Il 64% lamenta di ricevere troppe spam, il 58% ha avuto episodi di virus informativi (46% media europea), l'8% ha avuto violazioni della privacy, il 4% ha subito un'attività botnet, il 3% denuncia problemi legati alla sicurezza dei minori, il 2% è vittima di phishing.
Sul fronte del costo del web, la grande maggioranza (7 su 10) dei cittadini che utilizzano la rete pensano che non sia giusto che sia l'utente a pagare i contenuti di informazione disponibili in internet. Vi è, però, quasi un quarto del campione (complessivamente, il 24% di chi utilizza internet) che è invece favorevole al superamento dell'opzione "tutto gratis". Il 14,9% si dice disposto ad accettare il pagamento, da parte dell'utente, dei contenuti di informazione reperibili sul web attraverso il meccanismo dei micro-pagamenti, per tutelare il copyright. Tra i laureati il consenso al meccanismo dei micropagamenti sale al 20,1%.
Per quanto riguarda, invece, il rapporto dei minori col pc, si è evidenziato che il 18,2% usa il computer da solo in casa. Il Rapporto punta il dito contro "un problema di agenda che riguarda una politica culturale per le nuove generazioni: se è vero che i più giovani sono 'digital natives', è altrettanto vero che non si può lasciarli a se stessi e alle loro esili capacità di discernimento". Per questo "è necessario ripensare complessivamente la possibilità per genitori e insegnanti di interagire con i contenuti in cui si imbattono attraverso i media, formidabile strumento di evoluzione se ben gestiti".
Altro interessante aspetto evidenziato dal Censis è quello che riguarda l'informazione medica. Secondo i dati raccolti, cresce il popolo degli italiani che prova a fugare dubbi o cerca notizie sanitarie a colpi di mouse (34%). A scegliere il web per cercare informazioni su salute e sanità sono soprattutto i più istruiti. Il dato sull'uso di internet è infatti estremamente variabile in base ai livelli di istruzione, oscillando tra il 5,4% delle persone con la sola licenza elementare fino a superare il 45% tra coloro che sono in possesso del diploma o della laurea. Il 29,5% naviga in Rete per cercare informazioni su patologie specifiche, il 18,4% per trovare informazioni su medici e strutture a cui rivolgersi. Inoltre, il 2,1% (e il dato è sensibilmente più alto tra i soggetti laureati, arrivando al 7,4%) frequenta forum online, chat, blog e consulta altre communities di pazienti per scambiare informazioni e pareri. A questi comportamenti vanno sommati anche altri comportamenti funzionali, come l'abitudine di prenotare visite specialistiche e analisi mediche via internet (5,3% degli italiani, dato che sale al 9,5% dei laureati), o l'acquisto di farmaci online, praticato dall'1,9% del campione.