L’appuntamento con la 25ª edizione di Supervision, Risks & Profitability si è chiuso con un'elevata partecipazione e una riflessione strategica sulle trasformazioni in atto nel sistema finanziario europeo e globale. Un’edizione speciale, che ha celebrato un traguardo importante per l’intera community del Risk Management, della Vigilanza e del governo del capitale, e che ha dato voce a nuove prospettive sul futuro della banca, tra innovazione, sostenibilità e riforma della regolamentazione.
A delineare le priorità emerse e il valore di questo anniversario è Gianfranco Torriero, Vice Direttore Generale Vicario dell’ABI, che nella videointervista rilasciata a Bancaforte riassume i messaggi chiave dell’evento, a partire dalle parole che ha scelto per aprire i lavori: incertezza, resilienza, regolamentazione, competitività.
Il primo nodo affrontato è quello dell’incertezza, divenuta condizione strutturale dei mercati e della società. Non solo fluttuazioni economiche, ma instabilità sistemica alimentata da trend di lungo periodo: «Oggi l’incertezza – spiega Torriero – si coglie anche attraverso indicatori di mercato come il VIX, che misura la volatilità dello S&P 500. Ma il vero tema è che questa volatilità si innesta su cambiamenti profondi: evoluzione demografica, transizione digitale, cybersicurezza, sostenibilità. Tutti fenomeni che trasformano il contesto competitivo e operativo del settore bancario».
In questo scenario mutevole, secondo Torriero, le banche stanno potenziando la loro capacità di adattamento, promuovendo un governo consapevole dell’incertezza. «Durante la pandemia, ad esempio, le politiche economiche, monetarie e di vigilanza hanno saputo muoversi in modo coerente. Quella sinergia - sottolinea Torriero - è un modello da cui partire per affrontare le nuove sfide in modo coordinato e sistemico».
Accanto all’incertezza, un concetto che Torriero considera centrale per il futuro delle banche è la resilienza. Non una semplice parola, ma una qualità concreta, che si misura nei risultati ottenuti dal settore negli ultimi anni: «La resilienza è diventata un fattore determinante, e lo vediamo nei dati. Il ROE delle banche italiane è cresciuto, spinto inizialmente anche dal contesto congiunturale, come l’aumento dei tassi d’interesse. Tuttavia - ricorda Torriero - questo effetto andrà attenuandosi: sia i dati 2024 sia le previsioni per il 2025 indicano un contributo decrescente del margine di interesse alla redditività. Servono, quindi, basi strutturali di redditività».
Tra queste basi, spicca il miglioramento della qualità del credito: «L’NPL ratio si è ridotto drasticamente rispetto ai picchi del 2015 e oggi i nostri livelli sono allineati alla media europea. Questo è un segnale molto forte della solidità raggiunta dal sistema bancario italiano, che ha dimostrato capacità di tenuta anche nei momenti più difficili».
Torriero sottolinea come la resilienza non sia un fine in sé, ma una condizione necessaria per sostenere il ruolo della banca nell’economia reale: «Un settore bancario resiliente è in grado di supportare famiglie e imprese, fungere da volano per le politiche economiche, alimentare gli investimenti produttivi. Per questo è fondamentale lavorare anche sulla redditività, in modo da rafforzare ulteriormente la struttura patrimoniale degli istituti».
Nel percorso verso un sistema più resiliente e competitivo, il tema della regolamentazione emerge con forza. Torriero invita a una riflessione profonda sull’equilibrio tra necessità di controllo e obiettivi di semplificazione: «La regolamentazione deve essere uno strumento per rafforzare la resilienza e aumentare la competitività degli intermediari. Semplificazione non significa solo riscrivere norme più chiare, ma anche eliminare quelle superflue o incoerenti, stratificatesi nel tempo».
Un’esigenza già più volte espressa dal Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, e condivisa anche dalla Banca d’Italia. «Serve lavorare su testi unici, che offrano certezze giuridiche e coerenza. Una regolamentazione ben costruita è alleata della crescita, non un ostacolo». Non si tratta solo di norme bancarie, ma anche di interventi più ampi sul mercato dei capitali e sulle regole per il risparmio: «È importante che le nuove strategie per gli investimenti e la gestione del risparmio siano pensate in chiave integrata, per attrarre capitali e canalizzarli verso l’economia reale».
Un’ulteriore criticità riguarda la disomogeneità nella tempistica di applicazione delle norme tra le diverse giurisdizioni. «In Europa - ricorda Torriero - le regole di Basilea sono entrate in vigore il 1° gennaio 2025, nel Regno Unito lo saranno solo nel 2027. Negli Stati Uniti, invece, ancora oggi non si sa quale sarà la direzione della nuova amministrazione. Questo genera asimmetrie che vanno affrontate con decisione».
Il principio del level playing field, della parità di condizioni tra operatori che svolgono le stesse attività, è fondamentale per evitare distorsioni della concorrenza e preservare la competitività del sistema europeo. «Dobbiamo lavorare per una regolamentazione globale coerente – conclude Torriero – che garantisca regole comuni, eque, applicabili in tempi armonizzati. Solo così potremo costruire un settore bancario stabile, competitivo e all’altezza delle sfide che ci attendono».
«Raggiungere la 25ª edizione di questo appuntamento è un traguardo significativo – sottolinea Gianfranco Torriero – che conferma la solidità e l’autorevolezza che Supervision, Risks & Profitability si è guadagnata nel tempo. Anche i numeri parlano chiaro: oltre 400 partecipanti, una forte adesione da parte degli sponsor e una pluralità di contributi qualificati da accademici, operatori del settore e istituzioni. Tutto questo testimonia non solo la crescente attenzione verso i temi trattati, ma anche il ruolo che Supervision, Risks & Profitability ha assunto come piattaforma di dialogo strategico e di condivisione delle best practice, a livello nazionale e internazionale».