Ha appena festeggiato il suo anniversario a Supervision, Risks & Profitability 2023, ma continua a lavorare per il futuro, forte del supporto che offre da due decenni alle banche nell’operational risk management. Parliamo di DIPO, l’iniziativa consortile a cui partecipano circa 30 gruppi bancari che dal 2003 raccoglie i dati sulle perdite operative delle banche e li mette a fattore comune dopo averli resi anonimi.
“Ma DIPO non è soltanto dati: è anche un ambito di riflessione sulle tematiche del rischio operativo in ambito bancario e non bancario, una metodologia comune e idee per definire gli aspetti regolamentari”, spiega Claudia Pasquini, Responsabile Ufficio Rischi, Controlli e Sostenibilità dell’ABI nella videointervista rilasciata a Bancaforte.
E il futuro? L’abolizione di alcuni metodi avanzati che richiedevano il ricorso a dati esterni sulle perdite operative avrà impatto sull’attività di DIPO? “Non ci saranno impatti sull’attività di DIPO. Al di là di quanto richiede la normativa, disporre di dati esterni sulle perdite operative, infatti – afferma Pasquini - è comunque molto utile dal punto di vista gestionale per capire quello che succede agli altri e cercare di mitigare gli stessi eventi nella propria realtà, e più in generale, per conoscere meglio i fenomeni attraverso i diversi eventi che possono verificarsi”.
Inoltre, continua Pasquini, “i dati censiti da un database consortile hanno una ricchezza di dettagli e anche una qualità sicuramente superiore a quelli che è possibile avere da fonti pubbliche”.