La direttiva europea sul credito al consumo (CCDII) riaccende l’attenzione sul tema dell’intermediazione e della distribuzione dei prodotti finanziari in un contesto radicalmente cambiato rispetto a quello del 2010, anno in cui è stata approvata la legge 141. A Credito e Finanza 2025, Paolo Righi, Past President di FIAIP, rilancia la proposta di riforma sostenuta dall’associazione, che ruota attorno a tre assi principali: ampliamento dei prodotti a disposizione dei mediatori, maggiore chiarezza nei meccanismi di segnalazione e revisione del sistema di controlli.
“La legge 141 ha rappresentato un importante passo avanti per la regolazione della mediazione creditizia. Ma oggi, a più di un decennio di distanza, è desueta: non è più coerente con l’evoluzione delle reti e del contesto economico e con l’ingerenza dell’intelligenza artificiale e delle grandi piattaforme”, spiega Righi.
Con la progressiva riduzione degli sportelli bancari sul territorio, la rete fisica dei mediatori diventa sempre più strategica per garantire accesso al credito, soprattutto nelle aree meno servite. Per questo FIAIP chiede di estendere la gamma di prodotti che possono essere distribuiti tramite i mediatori. Un altro nodo è quello delle segnalazioni: è importante far emergere e inquadrare in modo trasparente e regolato le segnalazioni strumentali alla mediazione esercitate da figure professionali come agenti immobiliari e amministratori di condominio.
Infine, FIAIP propone una revisione del sistema di vigilanza e responsabilità. “Serve una regolamentazione più moderna, dove la responsabilità sia ripartita tra tutti gli attori della filiera, non scaricata esclusivamente sulle società di mediazione”, conclude Righi.