Il rischio geopolitico non è una novità nella storia, ma oggi – sottolinea Pietro Penza, Partner e Risk & Regulatory Leader di PwC Italia – si manifesta con modalità che impattano profondamente l’ecosistema bancario e finanziario. Nell’intervista rilasciata a Bancaforte in occasione dell'edizione 2025 di CREDITO E FINANZA, Penza ricostruisce la traiettoria dei principali shock geopolitici, dall’illusione della pace alla crisi russo-ucraina, evidenziando come le tensioni internazionali, se inserite su fragilità preesistenti, possono generare effetti sistemici.
Per le banche, il rischio si articola su due livelli: diretto (presenza fisica nei territori a rischio, cyberattacchi) e indiretto (esposizione a controparti e supply chain vulnerabili).
La parola chiave diventa “diversificazione”, da intendersi non solo geografica ma anche settoriale, accompagnata da una revisione delle politiche creditizie e un monitoraggio attivo dei nuovi rischi emergenti.
Centrale è anche il tema della concorrenza da parte degli operatori non bancari, che pone sfide sul piano regolamentare ma anche opportunità in termini di specializzazione e velocità di risposta al mercato. L'Italia, conclude Penza, grazie a una vigilanza più rigorosa, si presenta più resiliente rispetto ad altri contesti internazionali.