Il tavolo esteso di confronto promosso da ABI su educazione finanziaria, autonomia personale e inclusione si è chiuso con una certezza condivisa: la violenza economica è una forma di abuso ancora troppo diffusa e sottovalutata, e solo la conoscenza può aiutare a prevenirla. A confermarlo è Lucia Monaci, Head of People Attraction & Recruiting, Development Italy and DE&I Manager Italy di UniCredit, che ha illustrato l’approccio multilivello con cui la banca affronta da anni questo tema.
«UniCredit da sempre investe sul tema della violenza economica su tre direttrici principali: sulle comunità, sui clienti e sui propri dipendenti, in termini di competenze, formazione e consapevolezza», ricorda Monaci. Un modello che combina empowerment finanziario, servizi dedicati e formazione interna.
Consulenza Patrimoniale al Femminile: 30.000 donne in filiale per acquisire consapevolezza e strumenti
Tra le iniziative realizzate, Monaci si sofferma sulla Consulenza Patrimoniale al Femminile, un progetto rivolto alle clienti e nato l’8 marzo dello scorso anno. «Abbiamo aperto 100 delle nostre filiali per una consulenza patrimoniale customizzata, personalizzata per le nostre clienti». L’adesione ha superato ogni previsione: 30.000 donne sono entrate nelle filiali UniCredit per ricevere consulenza su strumenti finanziari, assicurativi e di pianificazione economica personale.
Un segnale chiaro: quando l’offerta è accessibile, mirata e accogliente, il bisogno di informazione e autonomia emerge con forza. «Questa iniziativa - sottolinea Monaci - fa capire quanto UniCredit stia investendo sull’indipendenza economica delle donne e sulle competenze finanziarie che ogni donna può utilizzare».
Formazione ai neoassunti: prevenire la violenza economica parte dall’interno dell’organizzazione
Il lavoro di prevenzione non riguarda solo i clienti: UniCredit ha scelto di agire anche sulla propria comunità interna, a partire dalle nuove generazioni che entrano in banca. «UniCredit ha investito enormemente sul ricambio generazionale», spiega Monaci. Da qui l’idea di introdurre sessioni dedicate al tema della violenza economica direttamente nei programmi di onboarding dei neoassunti.
«Riteniamo che la formazione debba iniziare dall’ingresso in organizzazione», sottolinea. Le sessioni sono interattive, progettate per fornire conoscenze ma anche capacità di riconoscimento dei segnali di rischio, competenze fondamentali per chi, ogni giorno, accompagna i clienti nelle scelte finanziarie. Un impegno che unisce inclusione, autonomia e responsabilità sociale.



