«Nel 2024 i wearable hanno registrato volumi per 56,7 miliardi di euro e un tasso di crescita del 53%». Lo rivela Raffaella Mastrofilippo, Senior Director Prodotti Transazionali e Piattaforme di Payment di Intesa Sanpaolo, a margine del Salone dei Pagamenti 2025. Per l’istituto, i dispositivi indossabili non rappresentano solo una frontiera tecnologica, ma «un modo per rendere il pagamento accessibile, facile e intuitivo, senza bisogno di essere esperti digitali». Dopo l’anello smart presentato lo scorso anno sempre nell'ambito del Salone, Intesa Sanpaolo amplia la sua gamma con nuovi materiali per gli anelli, dall’oro all’acciaio inossidabile, e introduce il braccialetto Tapster, che unisce la funzione di pagamento contactless a quella di skipass digitale. «Indossandolo sopra la giacca si può passare senza fatica ai tornelli», spiega Mastrofilippo.
Un altro dato significativo riguarda la partecipazione femminile: «Il 62% delle donne utilizza un wearable rispetto al 67% degli uomini, e tra i nostri clienti il 50% degli utilizzatori sono donne», evidenzia Mastrofilippo. «L’accessibilità semplice e intuitiva ha favorito un’inclusività vincente: oggi le donne sono pienamente protagoniste di questa trasformazione». I wearable, sottolinea, rappresentano anche un aiuto per chi vive situazioni di disabilità, «perché consentono di effettuare un pagamento o un passaggio con un gesto naturale».
Sul fronte degli esercenti, cresce la consapevolezza che l’accettazione dei pagamenti digitali è un canale di ricavo importante e che si rischia di perdere clienti se non si offre questa possibilità. Intesa Sanpaolo, in collaborazione con Nexi, ha creato una suite di soluzioni per il commercio, il terzo settore e il turismo, che include totem e strumenti per la raccolta digitale delle donazioni. «L’obiettivo», conclude Mastrofilippo, «è permettere agli esercenti di accettare pagamenti dove, quando e come vogliono, su qualsiasi canale, in prossimità o a distanza».



