La violenza economica è spesso invisibile: si insinua nelle relazioni, limita la libertà, blocca le scelte. È una forma di abuso che non lascia lividi, ma condiziona profondamente la vita delle persone. Al tavolo esteso promosso da ABI su autonomia personale, educazione finanziaria e inclusione, Maria Marenco di Moriondo, D&I Manager del Gruppo Sella, ha presentato i risultati di una ricerca che aiuta finalmente a darle un nome, un perimetro, una dimensione reale.
«È un progetto che mi sta veramente a cuore», racconta. La ricerca, condotta con l’Università Cattolica di Milano su un campione ampio della popolazione italiana, ha rivelato quanto il fenomeno sia diffuso e ancora poco riconosciuto.
«Abbiamo raccolto dati molto interessanti», spiega. Tre, in particolare, emergono con forza: colpisce anche gli uomini, spesso con meno consapevolezza rispetto alle donne; è ampiamente sommersa, perché molte persone non riconoscono come violenza comportamenti di controllo finanziario; e quasi nessuna vittima intraprende un percorso di uscita, perché non sa da dove cominciare.
«La stragrande maggioranza delle vittime non fa nulla quando si accorge di essere in una situazione di violenza economica», afferma Marenco di Moriondo. «Mancano informazioni, mancano strumenti, manca la possibilità concreta di agire».
Un quadro che chiede una risposta collettiva, sistemica: istituzioni, comunità e settore bancario possono fare molto rendendo più accessibili i mezzi di prevenzione, protezione e consapevolezza.
“Voglio una borsa rosa”: un ecosistema di contenuti, incontri e opportunità per le donne
In questo percorso di empowerment, Banca Sella ha avviato un progetto che unisce educazione, talento e sostegno concreto: “Voglio una borsa rosa”.
«È un’iniziativa di grande successo, che piace fin dal titolo», racconta Marenco di Moriondo. La piattaforma propone contenuti formativi - alcuni realizzati da colleghe e colleghi del Gruppo, altri prodotti da esperti esterni - e sviluppa una rete di incontri sui territori, molto partecipati. «Sono stati momenti di confronto davvero apprezzati», capaci di avvicinare le donne alla cultura finanziaria in maniera semplice e concreta.
Il programma si arricchisce anche di borse di studio, iniziative per sostenere l’imprenditoria femminile e attività sociali che promuovono autonomia e fiducia. «È un progetto a 360 gradi, che valorizza il talento femminile e che ci rende molto orgogliosi», afferma.
Conoscenza, consapevolezza e strumenti: è questo il percorso che il Gruppo Sella e Banca Sella vogliono costruire, un passo alla volta, per contribuire a una società più libera e più equa.



