"Misurare il livello delle emissioni finanziate attraverso prestiti e crediti, definire gli obiettivi di contenimento nel medio e nel lungo termine, infine determinare le leve operative in termini di indirizzo del proprio portafoglio crediti e in termini di prodotti creditizi da mettere a disposizione delle controparti". Sono questi i prossimi passi che le banche dovranno compiere per allinearsi agli obiettivi di sostenibilità, come ha spiegato Lorenzo Macchi, Partner e Head of Financial Services di KPMG, durante l'ultima edizione di Credito e Finanza 2024, nella sessione dedicata al ruolo del credito per la transizione energetica e la sostenibilità.
"Le principali sfide derivano in prima battuta dal mondo dei dati, che non sono sempre affidabili e disponibili in modo tempestivo", spiega. "Un secondo aspetto è invece interno alle banche, affinché continuino a lavorare sulla coerenza tra la parte business, di regolamentazione e di rendicontazione degli investimenti. Un terzo tema è riuscire a tradurre in indicatori finanziari una visione di sostenibilità basata prettamente su indicatori fisici. Da ultimo, una sfida commerciale: orientare sempre più il portafoglio prodotti al servizio della transizione sostenibile".
Un report pubblicato dalla BCE a fine gennaio ha indicato le prospettive per una messa a terra dei criteri di valutazione e indirizzo del portafoglio crediti delle banche a supporto della transizione ESG. L'indagine si focalizza su sei settori che, pur rappresentando un'esposizione minore rispetto al portafoglio crediti delle banche europee, rappresenta circa il 60% dei loro interessi. Secondo l'analisi, nei prossimi 5 anni le banche possono migliorare il posizionamento per questa parte del portafoglio, allineandosi ulteriormente agli obiettivi di sostenibilità dell'UE.