Sono quattro i campi di competizione in cui le banche e gli operatori tradizionali dovranno confrontarsi con le fintech e i nuovi player nel mercato dei pagamenti cross-border: una maggiore trasparenza sui tempi delle transazioni, l’accessibilità da parte di tutti gli utilizzatori, il traguardo del 75% dei pagamenti eseguiti entro un’ora, la riduzione dei costi. A ricordarlo è Stefano Favale, Head of Global Transaction Banking, Divisione IMI Corporate & Investment Banking di Intesa Sanpaolo, che abbiamo incontrato in occasione del Salone dei Pagamenti.
Una competizione che non spaventa il gruppo italiano: “Intesa Sanpaolo – sottolinea Favale - è attiva su tutti i fronti nel campo dei pagamenti internazionali: dalle iniziative di Swift a quella con EBA Clearing e The Clearing House”. Una strategia che consentirà alla banca “di scegliere i singoli corridoi da proporre a famiglie e imprese sulla base dell’efficienza e costo”.
Anche nei prossimi anni, a impegnare larga parte del budget degli investimenti saranno gli interventi dettati dall’evoluzione normativa. “Siamo pronti per il nuovo standard ISO basato su XML che consentirà di offrire anche servizi a valore aggiunto - afferma Favale - ma da qui al 2025 dovremmo faremo un buon lavoro di implementazione come sistema, perché il mondo dei pagamenti è un network business e quindi tutti gli operatori devono essere a bordo”. Infine, sul nuovo regolamento sull’instant, per Favale “sarà importante trovare un bilanciamento con la protezione del consumatore che potrebbe essere maggiormente attaccato dai frodatori. Un aspetto da valutare insieme a tutti gli altri requisiti”.