Nell’attuale panorama dei pagamenti, il digitale sposa la prossimità. E l’elemento umano diventa quell’ “ultimo miglio” in grado di completare e abilitare anche un'esperienza progressivamente sempre più digitale. È quanto dicono i dati che Mooney ha presentato al Salone dei Pagamenti 2024 nel workshop “B(e)2People: i pagamenti del futuro, testa digitale e cuore umano”.
“Dal nostro osservatorio sul territorio - afferma Stefania Gentile, Amministratore Delegato di Mooney nella videointervista rilasciata a Bancaforte - emergono chiaramente due importanti elementi: la centralità del ruolo della rete di prossimità a supporto delle persone e delle comunità; e, insieme, che la digitalizzazione si rafforza con il fattore umano”.
La digitalizzazione, sostiene Gentile, deve operare in sinergia con l’elemento umano, traducendosi in un modello non solo di business, ma anche di vita, ibrido tra on e off line, dove entrambe le forme di interazione si rafforzano reciprocamente.
“Negli ultimi anni – prosegue l’AD di Moony - abbiamo sempre ricordato che i pagamenti devono essere soprattutto molto sicuri e veloci. E la digitalizzazione ha permesso di abilitare anche delle esperienze estremamente fluide. Ma le persone poi hanno bisogno del calore umano e vogliono anche effettuare un pagamento sì in velocità, ma sentendosi a proprio agio, magari per la ricevuta che ottengono, per il fatto di svolgere l'operazione in un locale di fiducia o perché possono alla fine prendere anche un caffè”.
E non si tratta di un approccio da boomer, anzi. Tra i clienti di tabacchi e bar, sottolinea Gentile, la fascia di popolazione 25-34 anni si distingue per una presenza maggiore di 2 punti percentuali rispetto alla stessa fascia di età sulla popolazione totale (21% vs. 19%), mentre il gruppo 55-65 anni, generalmente considerato più affezionato a queste tipologie di esercizi, è inferiore di 3 punti percentuali (26% vs. 29% sulla popolazione totale).
Tendenze che guidano anche la strategia di Mooney, che può contare su una presenza capillare sul territorio, con punti vendita nel 63% degli 8 mila comuni italiani che garantiscono anche aperture serali e, nel 43% della rete, festive. La società, una joint venture tra isybank (Intesa Sanpaolo) e Enel X (Enel), sta ampliando sempre di più il ventaglio di offerta. E già oggi presso i punti vendita convenzionati è possibile effettuare operazioni di pagamento (bollette e PagoPA), ricariche di carte prepagate, servizi bancari di prossimità (bonifici, F24, ritiro e versamento di contanti), servizi legati alla mobilità (biglietti di trasporto, parcheggi e telepedaggio, attraverso l’app MooneyGo), accesso alle offerte luce, gas e fibra del Gruppo Enel. Ma si guarda anche a sviluppare altre linee, tra cui quella delle prenotazioni sanitarie e del ritiro dei referti.
In particolare evidenza, proprio al Salone dei Pagamenti, il servizio di “cash in shop”, cioè il ritiro e versamento di contanti che Mooney offre nei bar e tabaccherie convenzionate, che per le banche sta diventando sempre più strategico.
“Mooney si candida ad essere l’ATM del futuro, coprendo gli spazi lasciati liberi dalla progressiva desertificazione bancaria”, dichiara Gentile, ricordando gli accordi stretti non solo con Intesa Sanpaolo e isybank, ma anche con Banca Mediolanum, Flowe, Hype, Reale Banca e a breve anche Credem.
Come sarà il 2025 per Mooney? Gentile non ha dubbi: “Abbiamo la presenza e la capillarità, abbiamo compreso il cliente, abbiamo lavorato sulle piattaforme per avere un ecosistema aperto al servizio di tante altre industrie, abbiamo unito e integrato persone con diverse culture aziendali. Ora siamo finalmente pronti per giocare un ruolo da leader nel settore dei pagamenti. E il 2025 lo dimostrerà”.