Non esiste inclusione senza interazione autentica. È questo il principio alla base dell’impegno di Mediocredito Centrale, come racconta Elena De Gennaro, intervistata a D&I in Finance 2025: “Il passo più importante non è quello imposto dalla normativa, ma ciò che accade nel day by day: la capacità di guardarsi in faccia, di rispettare il prossimo e di coniugare l’esigenza lavorativa con ciò che rende unica ogni persona”.
Un approccio fondato sul coinvolgimento attivo di tutti gli stakeholder, interni ed esterni, con l’obiettivo di integrare i temi ESG e i principi di sostenibilità nel cuore del business bancario. “Abbiamo lavorato molto sullo stakeholder engagement per capire come la banca possa generare valore non solo economico, ma anche sociale, nei territori in cui operiamo e nel rapporto con il cliente”, continua De Genaro.
Sul fronte dell’equità di genere, Mediocredito Centrale ha scelto di andare oltre le percentuali, puntando su una presenza femminile rafforzata ai livelli apicali e manageriali. “Per noi la dicotomia uomo-donna è ormai un’attività implementata e parte integrante del DNA del gruppo.”
Ma l’inclusione passa anche dalla gestione della dimensione generazionale. Con un turnover under 30 del 40%, Mediocredito ha scelto di promuovere un modello organizzativo basato sulla contaminazione tra esperienze. “Non c’è più un’attività bancaria verticale: lavoriamo in open space, in team misti, con un’analisi end-to-end dei processi che genera rispetto e interazione.”
Un modello che punta sull’integrazione concreta tra competenze, persone e visioni, e che si riflette anche nella fase di recruiting.