In Italia il prestito studentesco è ancora poco utilizzato, ma ha tutte le potenzialità per diventare una componente strutturale del diritto allo studio e un prodotto finanziario diffuso. Lo ha detto a Credito e Finanza 2025 Paolo Cuniberti, CEO e founder di Habacus: “Negli Stati Uniti e anche in Gran Bretagna gli student loans hanno un mercato estremamente consistente. Ma se restiamo nella Comunità Europea e guardiamo alla Germania, che eroga ogni anno tra i 500 e i 600 mila prestiti legati allo studio, è evidente che anche l’Italia potrebbe raggiungere volumi analoghi. Oggi siamo fermi a circa 20 mila l’anno”.
Habacus, nata nel 2019 per certificare i dati necessari all’accesso a questo strumento di credito, collabora con primari gruppi bancari, con la Banca Europea per gli Investimenti e con il fondo per lo studio gestito da Consap, recentemente rafforzato grazie a una garanzia diretta del Ministero dell’Economia che consente l'abbattimento del costo del capitale regolamentare per tutti gli istituti di credito che vogliono partecipare al programma. “È un passaggio cruciale: questa asset class può crescere solo attraverso una vera collaborazione tra pubblico e privato”, sostiene Cuniberti.
Il modello Habacus parte dall’orientamento già nelle scuole superiori, accompagna lo studente nella scelta consapevole del percorso formativo e ne monitora i progressi durante gli studi. “Seguiamo lo studente come un tutor, verifichiamo semestralmente i crediti formativi e rilasciamo le certificazioni che permettono alla banca di erogare il prestito in tranche. In questo modo evitiamo il rischio di debito inutile e costruiamo un rapporto responsabile tra studente, percorso e finanziamento.” Un senso di responsabilità che si riflette anche nei tassi di abbandono quasi nulli dei 30.000 ragazzi seguiti finora da Habacus.