Nel 2024 assisteremo a un leggero peggioramento del tasso di default delle imprese, che arriverà a circa il 4%, anche se con uno scenario molto differenziato tra settori, con commercio e ristorazione che saranno tra i più colpiti, mentre le realtà legate all’export continueranno ad essere liquide e redditizie. Ci sarà comunque una sempre più marcata divergenza tra aziende solide, che proseguiranno ad assorbire risorse, anche finanziarie, e quelle più deboli. Da qui la priorità per le banche di “affinare la capacità di monitoraggio sul credito e sul comportamento dei clienti”, sottolinea Marco Colombo, Managing Director Finance Italy di CRIF, nella videointervista rilasciata a Bancaforte in occasione dell’edizione 2023 del Salone dei Pagamenti.
Per quanto riguarda l’innovazione del settore finanziario, CRIF individua 4 trend principali per i prossimi anni: innanzitutto il tema degli ESG, in continua evoluzione e accrescimento, e quello dei grandi rischi (cyber, climate, inverno demografico). Una terza tendenza, forse meno evidente ma importante, è la discesa in campo nel mondo del credito dei grandi operatori di private equity e asset management; infine, l’innovazione del mondo fintech, che amplierà sempre più il suo campo di azione oltre le aree di partnership consolidate finora con banche e assicurazioni.