Un nuovo modello di sviluppo per i giovani
di Paola Fabi
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19 Aprile 2018
Feduf e Scuola di Economia Civile presentano il progetto didattico "Economia civile, quando i numeri contano e le persone valgono". Prima lezione alla Lumsa di Roma
È possibile una visione umanistica dell'economia che riconosca il valore delle persone e del benessere collettivo e non solo dei numeri? Sì, secondo la Feduf che, in collaborazione con la scuola di Economia Civile (Sec) ha realizzato un nuovo progetto didattico "Economia civile: quando i numeri contano e le persone valgono", rivolto alle nuove generazioni. L'obiettivo è chiaro: diffondere un modello economico ispirato ai valori di sviluppo sostenibile e globale fissati dall'Agenda 2030 dell'ONU e realizzare un modello economico inclusivo basato su di fraternità, pubblica felicità e reciprocità. L'economia civile riguarda sia gli enti pubblici, sia le imprese private profit e non profit e i privati cittadini, che con le loro scelte di consumo e di risparmio possono orientare i sistemi economici verso il bene sociale comune.
La prima lezione si è svolta di fronte a 200 studenti che si sono ritrovati presso la Lumsa, accolti da Giovanni Ferri - Prorettore alla Didattica LUMSA e Rocco Pinneri - Vice Capo di Gabinetto del Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca.
L'economia civile e partecipata può essere un modello di riferimento per i giovani, ha spiegato Giovanna Boggio Robutti (nella foto), direttore generale Feduf "il cui bisogno di partecipazione è forte e noi come FEduF riteniamo che promuovere la conoscenza di un diverso paradigma economico offra non solo un'opportunità didattica ma possa far nascere sensibilità e competenze compatibili con un modello di sviluppo più equo e sostenibile, secondo gli obiettivi dell'agenda 2030. Parlare ai ragazzi di "voto con il portafoglio" e di "paradigma della felicità" apre a orizzonti importanti a loro altrimenti sconosciuti".
Il progetto proposto agli studenti propone una visione totalmente diversa, più umanistica, delle teorie economiche, con lo scopo di perseguire il benessere collettivo e di arrivare a un'idea di mercato come luogo di mutuo vantaggio e della gestione dei beni comuni in ottica di pubblica felicità. Un approccio particolarmente adatto anche ai licei.
"L'Italia ha sviluppato l'Economia civile come una via all'economia e al mercato, fondata su un'idea relazionale di persona umana, sulle virtù civili e sulla felicità pubblica commenta Luigino Bruni, professore di Economia politica alla Lumsa - oggi ancora troppo trascurata nei programmi di insegnamento, eppure di vitale importanza nella formazione di giovani capaci di costruire un mondo più equo e giusto".