Toscana e Umbria: l'analisi su famiglie, imprese e finanziamenti
di Gianluca Smiriglia
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20 Febbraio 2018
Territorio toscano in recupero da difficoltà ma pesano le sofferenze; credito in crescita per settori produttivi e consumi famiglie nella regione umbra. L'analisi congiunturale delle Commissioni regionali ABI Toscana e ABI Umbria
La dinamica del ciclo economico in Toscana presenta prospettive ancora contenute dopo una crisi che ha battuto forte sul territorio e che vede per le imprese segnali di inversione in ordine sparso in termini di consumi, investimenti e stock di crediti deteriorati.
Questa l'analisi congiunturale della Commissione regionale ABI Toscana sulla base dei dati disponibili a giugno 2017 che evidenziano un miglioramento per esportazioni, moda, meccanica allargata, farmaceutica, servizi e comparti legati al turismo. Diversamente, le costruzioni non beneficiano ancora del graduale recupero delle compravendite.
Dal lato del credito, quindi, sostanzialmente stabili e meno vitali i finanziamenti ai settori produttivi rispetto all'aumento di mutui e credito al consumo grazie a condizioni di offerta assolutamente favorevoli.
Si segnala, pertanto, una crescita del 3,1% dei prestiti alle famiglie e una diminuzione intorno allo 0,7% sul lato imprese che, appunto, presentano un rapporto sofferenze/impieghi del 15,3%, con sofferenze per oltre 16,5 miliardi di euro.
A fronte di ciò proseguono a pieno ritmo le iniziative sulla sospensione delle rate dei finanziamenti per rafforzare la fiducia e contribuire a consolidare la crescita.
Dal 2009 a dicembre 2017, sono state 34.802 le Pmi toscane che hanno beneficiato delle misure messe in campo dalle banche, coadiuvate dall'ABI e in collaborazione con le Associazioni di rappresentanza delle imprese, per sostenere la disponibilità di credito: dal primo "Avviso comune" all'attuale "Accordo per il credito 2015" prorogato fino al 31 luglio 2018. La formula della sospensione ha consentito di liberare una maggiore liquidità a disposizione per 1,9 miliardi di euro.
Così anche per 1.329 famiglie che, da marzo 2015 a dicembre 2017, con la nuova moratoria per 12 mesi sulla quota capitale del proprio finanziamento tra mutuo prima casa e credito al consumo hanno sospeso per un controvalore complessivo di 7,7 milioni di euro. L'iniziativa che riguarda la "Sospensione della quota capitale dei crediti alle famiglie", da un Accordo ABI-Associazioni dei Consumatori, è stata anche prorogata fino al 31 luglio 2018.
Passando all'Umbria, economia in via di rafforzamento con ripresa delle esportazioni e della domanda interna. Il fatturato industriale mostra una certa intensità e si accentuano complessivamente i recuperi rispetto alle fasi più intense della lunga crisi; anche relativamente al flusso dei nuovi crediti deteriorati che cala pur restando elevato nel confronto con la media nazionale.
Questa l'analisi congiunturale della Commissione regionale ABI Umbria sulla base dei dati disponibili a giugno 2017 che evidenziano un incremento di attività più diffuso tra le imprese della meccanica e della chimica. Allo stesso modo migliorano dai cali precedenti il comparto siderurgico e il terziario.
Ne consegue che dal lato del credito i settori produttivi, manifatturiero e servizi, si concentrano su richieste per capitale circolante e investimenti; mentre dalle famiglie cresce il ricorso al credito al consumo. Il risultato nel periodo di riferimento è un incremento dei prestiti alle famiglie del 2,9% sul 2016 e alle imprese dell'1,9% con un aumento per queste ultime del rapporto sofferenze/impieghi a 16,5% per sofferenze pari a 3,5 miliardi di euro.
A fronte di ciò proseguono a pieno ritmo le iniziative sulla sospensione delle rate dei finanziamenti per rafforzare la fiducia e contribuire a consolidare la crescita.
Dal 2009 a dicembre 2017, sono state 12.855 le Pmi umbre che hanno beneficiato delle iniziative messe in campo dalle banche, coadiuvate dall'Abi e in collaborazione con le Associazioni di rappresentanza delle imprese, per sostenere la disponibilità di credito: dal primo Avviso comune all'attuale Accordo per il credito 2015 prorogato fino al 31 luglio 2018. La formula della sospensione ha consentito di liberare una maggiore liquidità a disposizione per 445 milioni di euro.
Così anche per 325 famiglie che, da marzo 2015 a dicembre 2017, con la nuova moratoria per 12 mesi sulla quota capitale del proprio finanziamento tra mutuo prima casa e credito al consumo hanno sospeso per un controvalore complessivo di 1,8 milioni di euro. L'iniziativa che riguarda la "Sospensione della quota capitale dei crediti alle famiglie è stata anche prorogata fino al 31 luglio 2018.