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29 Aprile 2025 / 05:53
 
Stop alle fatture cartacee per la PA centrale

 
Imprese

Stop alle fatture cartacee per la PA centrale

di Flavio Padovan - 6 Settembre 2014
Da oggi ministeri, agenzie fiscali e enti previdenziali possono pagare solo fatture digitali. Oltre 410 mila quelle già registrate sul Sistema di interscambio dal 6 giugno a fine agosto
Niente più fatture cartacee per la PA centrale. Scade oggi il trimestre di transizione accordato dal legislatore dopo l'entrata in vigore – lo scorso 6 giugno – dell'obbligo di utilizzo della fatturazione elettronica nei confronti di un primo gruppo di amministrazioni pubbliche composto da ministeri, agenzie fiscali ed enti previdenziali. Un periodo di doppia circolazione cartaceo-digitale che si è reso necessario – come spiega la circolare interpretativa del Mef – per favorire lo smaltimento di eventuali fatture emesse dai fornitori prima della scadenza di legge, ma non ancora ricevute o pagate dalle amministrazioni. La fatturazione elettronica diventerà obbligatoria per tutta la PA a partire dal 31 marzo del 2015 secondo la nuova tempistica decisa dal Governo Renzi con il Decreto Irpef (vedi news).
 
Sdi, oltre 410 mila fatture già registrate
Secondo i dati statistici pubblicati dall'Agenzia delle Entrate (leggi qui il report completo), ad agosto il Sistema di interscambio (Sdi) ha ricevuto 169.845 file fatture, in calo del 16% rispetto alle 197 mila di luglio, ma sempre in grande crescita rispetto alle 43 mila registrate dal 6 al 30 giugno. Anche se il totale complessivo dei primi 3 mesi risulta comunque importante (oltre 410 mila fatture), è inferiore alle attesa. Una differenza che gli esperti attribuiscono sia al periodo estivo sia all'invio anticipato in formato cartaceo effettuato prima del 6 giugno da parte delle aziende fornitrici timorose del funzionamento della nuova procedura digitale. E con il tempo migliora anche la capacità di utilizzare il nuovo strumento: i file scartati dallo Sdi per vizi formali sono passati da quasi il 40% delle prime settimane al 19% di agosto.
Banche a supporto di imprese e PA
L'industria bancaria italiana si è mossa da tempo per aiutare la transizione verso la nuova modalità. Imprese e Pubbliche Amministrazioni possono infatti avvalersi degli Istituti Finanziari per interfacciarsi direttamente con lo SdI per la trasmissione, la conservazione e l'archiviazione della fattura elettronica.
Da oltre 10 anni, attraverso il Consorzio CBI, le banche sono impegnate nell'identificazione di modelli e formati interoperabili a livello internazionale, hanno collaborato con le istituzioni su questo tema e hanno contribuito attivamente ai lavori per strutturare l'attivazione della Fatturazione Elettronica Business to Government.
La rete CBI mette già in relazione circa 600 Istituti Finanziari e oltre 950.000 imprese. Il valore di questa importante infrastruttura interoperabile insieme all'ormai consolidata expertise in tema di fattura elettronica Business to Business, ha portato il Consorzio CBI a definire un modello architetturale che permette la trasmissione e l'emissione delle fatture elettroniche anche verso le amministrazioni pubbliche, attraverso la nuova funzione CBI "Fattura PA".
Inoltre, in funzione della propria offerta commerciale, gli Istituti Finanziari potranno abbinare alla veicolazione della fattura, ulteriori servizi finanziari a valore aggiunto quali, ad esempio, anticipi fatture, generazione e riconciliazione dei pagamenti, certificazione crediti, e altri ancora.
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