Sterzata digitale per il Salone dell'Auto
di Mattia, Schieppati
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26 Febbraio 2018
Il Salone di Ginevra, vetrina clou delle novità automobilistiche, si allea con l'Ifa di Berlino e lancia il progetto Shift Automotive
«Il Salone di Ginevra diventerà in futuro l'equivalente europeo del Ces di Las Vegas». Così Maurice Turrettini, presidente della più importante rassegna internazionale dedicata all'auto, presentando la prossima e ormai imminente 80esima edizione del Salone che si terrà nella città elvetica dall'8 al 18 marzo, presenta senza mezzi termini il cambiamento di pelle in corso nel mondo dell'automotive. Tanto che quello che per tutti è sempre stato il "Salone dell'auto" viene ormai pensato dagli organizzatori, e quindi - si presume - dalle stesse case automobilistiche, come una vetrina nella quale portare certo cerchi e pistoni, ma soprattutto per mettere in mostra e fare il punto sullo stato di avanzamento tecnologico e digitale delle auto. All'insegna dell'intelligenza artificiale e della connessione sempre più spinta grazie a sistemi di IoT che rendono la macchina sempre più una piattaforma di collegamento e di dialogo con la Rete.
Per questo, il Salone di Ginevra ha siglato una partenrship con l'Ifa di Berlino, la rassegna internazionale dedicata all'elettronica: «L'idea», ha spiegato Turrettini, «è che questa alleanza organizzi due volte l'anno, una a Berlino e una a Ginevra, stand e convegni sul tema auto ed elettronica, nell'ambito del progetto Shift Automotive, un'alleanza che punta a diventare l'equivalente del Ces di Las Vegas». Una sterzata decisa e un percorso coordinato, che si traduce in un diverso modo di vedere e raccontare l'auto anche al grande pubblico (entrambe le fiere, infatti, sono aperte anche ai non operatori del settore).
A confermare che il destino dell'auto è sempre più digitale, sempre dalla Germania arriva l'annuncio del lancio da parte di Bosch, multinazionale della tecnologia con un'importante fetta di business dedicato al settore automotive, della nuova divisione Connected Mobility Solutions, che si occuperà, dicono dalla casa, di «trasformare una volta per tutte il nostro modo di intendere gli spostamenti, di qualsiasi natura essi siano: su due o su quattro ruote, individuale e collettiva, a breve raggio o a lunga percorrenza».
Secondo l'analisi di Bosch, nel 2025 sulle strade di tutto il mondo circoleranno oltre 470 milioni di veicoli connessi. Per un business, quello dei servizi di mobilità e dei servizi digitali connessi, che in un arco di quattro anni crescerà fino a un valore di 140 miliardi di euro. Bosch interpreta questa trasformazione dell'auto e guarda a questo potenziale mercato allargando la rosa dei servizi, grazie alla sua nuova divisione. A partire da sistemi per la guida assistita, primo grande traguardo, ma lavorando anche su sistemi di sicurezza interconnessi e comunicanti l'uno con l'altro, oltre che con l'ambiente circostante, e su uno dei fronti cruciali del futuro: l'elettrico e lo sviluppo delle batterie.