Smart speaker, +187% nel secondo trimestre 2018

Gli "smart speaker", i dispositivi di home assistant integrati con riconoscimento vocale e intelligenza artificiale, stanno entrando prepotentemente nella vita quotidiana. Secondo gli ultimi dati resi noti da Canalys, nel secondo trimestre 2018 sono stati venduti 16,8 milioni di dispositivi, contro i 5,8 milioni del corrispondente periodo dell'anno precedente, con un incremento del 187%.

A contendersi questo nuovo mercato (si vede la tabella più sotto) sono Google Home, cresciuta in un anno del 449%, e Amazon Echo, che ha invece subito una contrazione delle consegne del 14%. Insieme coprono quasi il 57% dei dispositivi venduti. Seguono Alibaba e Xiaomi, mentre Apple con il suo HomePod lanciato a febbraio sembra ricoprire ancora un ruolo residuale, non essendo nemmeno citata nella classifica di Canalys. Si tratta però di dati ricavati solo da analisi di mercato, perché i produttori non rilasciano informazioni sulle vendite. Secondo un'altra società di ricerca, Strategy Analytics, le posizioni di Google e Amazon nel secondo trimestre 2018 risultano invertite, con il gigante dell'ecommerce ancora saldamente in testa, e una quota complessiva dei due leader superiore ai 2/3 del mercato.

Il report di Canalys evidenzia anche come sia diventata la Cina il motore della crescita del settore – contribuendo al 52% dell'incremento di volumi del secondo trimestre - nonostante gli Stati Uniti mantengano ancora la prima posizione per vendite complessive. Nel Paese asiatico Alibaba Tmall Genie domina con oltre il 50% del mercato (3 milioni di dispositivi venduti nell'ultimo trimestre), ma Xiaoai Mini AI sta recuperando terreno segnando una crescita del 228% (2 milioni di dispositivi nell'ultimo trimestre). Poco lo spazio per altri produttori: Alibaba e Xiaoai insieme coprono oltre il 90% del mercato e stanno adattando un'aggressiva strategia di taglio dei prezzi per aumentare ancora le loro quote.

Secondo le stime secondo Canalys il numero di smart speaker raggiungerà quota 100 milioni entro la fine del 2018 e il mercato raddoppierà entro il 2020. Un boom di diffusione che sta aiutando anche lo sviluppo di nuovi casi d'uso e funzionalità che ampliano l'utilizzo di questi dispositivi oltre le mura domestiche e l'ascolto della musica e il voice shopping. Ad esempio, si stanno studiando applicazioni verticali per hotel, ospedali, esercizi commerciali. Sta crescendo anche l'utilizzo del "voice banking": in Italia è stato appena lanciato da Sella (leggi news) e nel mondo stanno aumentando le banche e gli operatori finanziari che offrono questo nuovo servizio (U.S. Bank, Capital One, American Express, ecc.). Anche se ancora con limitazioni abbastanza rigide legate alla necessità di garantire i massimi livelli di sicurezza. Essendo una tecnologia relativamente nuova, e quindi potenzialmente ancora "attraente" per il cyber crime, le funzionalità attivate finora sono prevalentemente di tipo informativo relative al saldo e alle ultime operazioni registrate sul conto o sulle carte di credito, oppure dispositive ma legate a poche tipologie di pagamenti (ad esempio, la rata del mutuo o il conto della carta di credito). Ma a breve, assicurano gli esperti, si potranno effettuare bonifici, trasferimenti di denaro e pagamenti anche a voce, passeggiando per casa.