Rete sempre più "disumana"
di Mattia Schieppati
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20 Febbraio 2017
Secondo il Report di Imperva Incapsula, il 52% del traffico Internet è generato dai bot. Che non sono però tutti "cattivi" ....
Se dopo una giornata passata chini sullo smartphone, o al pc navigando in Rete vi sentite degli automi
bé, sappiate che non siete soli. Che lo svolgimento di tante delle funzioni e delle interazioni che si sviluppano sul web (moltissime delle quali proprio in ambito finanziario) fosse ormai stata demandata a sistemi automatizzati era cosa nota. La quantificazione di questa automazione, però, tradotta in cifre fa una certa impressione: secondo il
Bot Traffic Report di Imperva Incapsula, piattaforma di servizi cloud-based, oltre il 50% del traffico sul web non è generato da utenti "umani" ma da bot (diminuzione di robot), software realizzati per svolgere azioni automatizzate online, dalla pubblicazione di messaggi favorevoli a questo o quel prodotto o candidato! - su Twitter alla scansione del web per indicizzare i siti e fornire risultati di ricerca (leggi anche il recente articolo di Bancaforte
"La verità, tutta la verità, sulla post verità"). Un dato, relativo al 2016, che indica come lo scorso anno sia stato il momento del sorpasso decisivo: nel 2015 era stato l'uomo a generare il 51,5% di traffico, vincendo di stretta misura la sfida con la macchina.
Una navigazione insomma sempre più spersonalizzata e in mano ad algoritmi pensati per scopi commerciali o fraudolenti. Ma, se questo preoccupa, dai dati della ricerca emerge comunque un aspetto positivo: nel 2016 si è infatti evidenziata una crescita dei "bot" buoni (rappresentano il 22,9% del traffico online), ad esempio i software usati da Google per indicizzare le pagine web e restituire risultati di ricerca pertinenti, che guadagnano così terreno sui "bot" cattivi (che continuano a rappresentare circa il 29% del traffico), usati per seminare "spazzatura" online e sferrare attacchi informatici.