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03 Maggio 2025 / 02:33
 
Pagamenti, Intesa Sanpaolo punta su HCE e P2B

 
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Pagamenti, Intesa Sanpaolo punta su HCE e P2B

di Flavio Padovan - 20 Dicembre 2015
Lanciato PayGo, il sistema cloud-based facile da usare, senza costi e indipendente dall'operatore telefonico. Ma non è la sola novità: nel 2016 sarà infatti possibile utilizzare JiffyPay anche per gli acquisti nei piccoli esercizi commerciali
E' Intesa Sanpaolo a tagliare per prima in Italia il traguardo dei pagamenti via smartphone con tecnologia HCE. E lo fa con una soluzione sviluppata in casa con la collaborazione di Setefi e Intesa Sanpaolo Group Services: PayGO.  HCE è l'acronimo di Host Card Emulation, un'architettura aperta cloud-based che permette di virtualizzare all'interno dello smartphone le carte di pagamento, indipendentemente dall'operatore telefonico utilizzato, garantendo così libertà d'uso, grande semplicità di utilizzo e massima sicurezza.Per effettuare il pagamento è sufficiente avvicinare lo smartphone a un POS contactless, dopo aver digitato sul telefono il PIN unico che il cliente ha scelto per i pagamenti in prossimità. In pratica, si paga con il cellulare esattamente come si farebbe con una qualsiasi carta di credito, debito o prepagata contactless. La funzionalità si attiva attraverso l'app La tua banca di Intesa Sanpaolo.Oggi PayGO è disponibile per tutti gli smartphone Android che utilizzano l'NFC (Near Field Communication) - circa il 70% del mercato - e nei prossimi mesi sarà estesa agli altri sistemi operativi.Intesa Sanpaolo non applica alcun costo per il servizio. E' un sistema di pagamento quindi interessante sia per grandi sia per piccoli importi, che funziona anche in assenza di rete. Sono 11 milioni gli italiani che potenzialmente fin da oggi possono usare PAyGO. I POS contactless pronti a riceverlo rappresentano il 30% degli apparecchi in Italia (negli Stati Uniti sono il 10%). Setefi, la società di monetica del Gruppo Intesa Sanpaolo, gestisce oltre 350.000 apparecchi, di cui 50.000 sono piccoli lettori, i mobile POS, che si collegano al cellulare e al tablet con una connessione Bluetooth e sono la soluzione ideale per i professionisti e per chi non ha un punto vendita fisso.
JiffyPay punta al P2B
A inizio 2016 Intesa Sanpaolo proporrà un'ulteriore novità per agevolare il trasferimento virtuale del denaro. JiffyPay, il sistema che già oggi 120.000 clienti della banca usano per scambiarsi piccole somme con le stesse modalità di un SMS, sarà esteso ai piccoli esercenti. Un'evoluzione annunciata a Bancaforte (vedi la videointervista "Nel 2016 Jiffy si userà anche nei negozi") da Nicola Cordone, Senior Vice President di SIA, società che ha sviluppato il sistema su cui è basato JiffyPay.
Anche in questo caso il Gruppo ha scelto di non tariffare il servizio con l'obiettivo di incentivare i clienti a provarlo e ad acquisirlo tra le loro abitudini.
"Nella relazione con il cliente oggi è fondamentale coniugare accoglienza e consulenza con il digitale, per offrire un servizio al passo con i tempi e i nuovi stili di vita. I pagamenti – spiega Massimo Tessitore, responsabile della Direzione Multicanalità Integrata di Intesa Sanpaolo - sono una delle azioni quotidiane più frequenti, quindi devono essere semplici, rapidi e sicuri. Abbiamo scelto una soluzione che soddisfa tutti questi aspetti. Il nostro obiettivo, infatti, è integrare e armonizzare tutte le innovazioni che via via adottiamo in modo che l'esperienza d'uso del cliente sia sempre positiva". Infine, conclude Tessitore, c'è il tema della flessibilità: "il cliente deve poter fare operazioni, acquisti e ricevere consulenza sia attraverso il telefono sia via Internet esattamente come accade in filiale. Addirittura deve poter iniziare un'operazione su un canale e terminarla su un altro".
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