Mutui e surroghe in forte aumento nel 2020. Rallentano i prestiti finalizzati
di Maddalena Libertini
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5 Marzo 2020
Prosegue l'impennata di richieste di mutui da parte delle famiglie italiane: +32,6% a febbraio secondo il Barometro CRIF. Segnali meno incoraggianti per i prestiti finalizzati (-1,4%), condizionati dai dati delle regioni più colpite dal Covid-19
Buona partenza nel 2020 per mutui e surroghe. A febbraio le richieste hanno registrato una crescita del 32,6% rispetto a febbraio 2019. E non si tratta di un rialzo isolato, ma di una conferma di una tendenza: secondo i dati del Barometro CRIF a gennaio l'incremento è stato del 32% rispetto al corrispondente mese dell'anno precedente, segnando in assoluto la miglior performance dal 2010, e proseguendo la crescita dell’ultimo trimestre del 2019.
In aumento anche l’importo medio (+2,8%), rispettivamente 131,69 euro a gennaio e 133,37 euro a febbraio. Un trend sostenuto dalle condizioni estremamente positive per la sottoscrizione di mutui, con tassi di interesse ai minimi e prezzi degli immobili contenuti, e dal crescente interesse per l'acquisto di abitazioni per investimento.
“Un altro driver che si ritiene potrà dare un ulteriore impulso al settore è rappresentato dai cosiddetti mutui green, finalizzati a sostenere la riqualificazione del patrimonio immobiliare in piena coerenza con l’European Green Deal. Su questo fronte CRIF – commenta l'Executive Director Simone Capecchi - sta dando un contributo fondamentale alla raccolta dei dati e alla rivisitazione dei criteri di valutazione degli immobili, partecipando al progetto EeMI - EdDAPP (Energy efficiency Data Protocol and Portal) promosso dalla Commissione Europea e coordinato da EMF (European Mortgage Federation), con il coinvolgimento anche dell’Università Ca’ Foscari di Venezia e di altri player internazionali”.
A febbraio 2020 cresce anche il comparto dei prestiti personali (+4,3%, 12.90 euro l’importo medio richiesto, in diminuzione del -3,2%) mentre diminuiscono dell’1,4 % i prestiti finalizzati all’acquisto di beni e servizi quali auto, moto, elettronica, elettrodomestici, articoli di arredamento, ecc. I dati negativi particolarmente significativi nelle tre regioni più colpite dal coronavirus - Lombardia (-8,6% rispetto al corrispondente mese del 2019), il Veneto (-5,2%) e l’Emilia Romagna (-5,9%) - lasciano immaginare una tendenza delle famiglie italiane a rimandare gli acquisti economicamente più impegnativi in questo momento di emergenza sanitaria.
Nel mese di febbraio è diminuito anche l’importo medio dei prestiti finalizzati richiesti, che si è attestato sui 7.184 euro (-3,7%).
“Lo scenario che emerge dall’analisi dei dati di febbraio mostra una frenata del numero di richieste di prestiti finalizzati presentati dalle famiglie agli istituti di credito. Considerando l’accentuazione della dinamica negativa nelle tre regioni che per prime e in maniera più rilevante hanno subito l’emergenza legata alla diffusione del coronavirus – sottolinea Capecchi - questo andamento è comprensibile. A questo punto dovremo necessariamente aspettare le rilevazioni relative al mese di marzo per poter valutare meglio i riflessi sull’intero comparto del credito e se la cautela che ha condizionato la propensione delle famiglie a richiedere prestiti finalizzati avrà contagiato anche quelli personali e i mutui”.