Maurizio Zancanaro alla guida dell'AIPB
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29 Maggio 2013
L'AD di Banca Aletti nominato al vertice dell'Associazione degli operatori del Private Banking. Eletti vicepresidenti Fabio Innocenzi (Ubs Italia) e Andrea Ragaini (Banca Cesare Ponti)
Sarà
Maurizio Zancanaro a guidare per i prossimi tre anni l'
Aipb, l'associazione che riunisce i più importanti operatori di private banking italiani. Sostituisce Dario Prunotto, ai vertici dell'associazione dal 2010. Zancanaro, nel Gruppo Banco Popolare dal 2000 e attuale amministratore delegato di Banca Aletti, era già responsabile delle Grandi relazioni corporate.
Il neopresidente sarà affiancato dai vicepresidenti Fabio Innocenzi, Ceo di Ubs Italia, divisione italiana del gruppo Ubs, e Andrea Ragaini, Ceo di Banca Cesare Ponti. La scelta dei due vicepresidenti -spiega una nota dell'Associazione - è in linea con l'indirizzo che da sempre contraddistingue l'Aipb di rappresentare sia i grandi gruppi internazionali che si occupano di private banking, sia le realtà focalizzate sul family office e sull'asset management.
Zancanaro, torinese, è amministratore delegato di Banca Aletti dove ha ricoperto la carica di direttore generale per 10 anni; è inoltre presidente di Aletti Fiduciaria, presidente di Banca Aletti (Suisse) e vicepresidente di Aletti Trust. In precedenza, ha maturato significative esperienze in Credito Italiano e Deutsche Bank, in ambito private e corporate, e ha ricoperto la carica di direttore generale in una Banca del Gruppo Popolare di Vicenza.
L'Aipb rappresenta un settore dai numeri significativi. La ricchezza delle famiglie private italiane è in contrazione. L'andamento macroeconomico spiega il segno per la prima volta negativo del net inflow del valore stimato delle masse, diminuzione che pesa circa 2 miliardi di euro. Il mercato servito dal Private Banking, che rappresenta ad oggi il 49% delle masse finanziarie totali, ha raggiunto invece i 440 mld di euro a fine 2012, grazie all'andamento estremamente volatile ma positivo del mercato che ha portato a un 6,4% di effetto performance sugli asset gestiti.