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26 Luglio 2024 / 23:42
 
L’omaggio d’arte a Venezia della Banca d’Italia

 
Banche e Cultura

L’omaggio d’arte a Venezia della Banca d’Italia

di Maddalena Libertini - 4 Gennaio 2023
Fino all’8 gennaio a Venezia un’importante iniziativa della Banca d’Italia per far conoscere al pubblico la propria collezione d’arte e la sua sede sul Canal Grande
Quello dell’Epifania è l’ultimo fine settimana per visitare la mostra “Omaggio a Venezia. Opere dalla collezione della Banca d’Italia” ospitata a Palazzo Dolfin Manin nella città lagunare.
Una selezione di 22 opere di alcuni degli esponenti più rappresentativi dell’arte italiana dagli anni quaranta del Novecento a oggi è allestita nelle cinque sale di rappresentanza della sede della Banca sul Canal Grande. Diversi per linguaggio, stile, estrazione e formazione degli artisti, questi lavori sono legati dal rapporto, per alcuni professionale, per altri intimo e personale, che i loro autori hanno avuto con Venezia.
Per il curatore, lo storico dell’arte Pier Paolo Pancotto, più che di una mostra, “Omaggio a Venezia” è una sorta di grande installazione che ambienta, quasi in modo domestico, il nucleo di opere della collezione della Banca negli spazi del palazzo storico documentando sviluppi e tendenze dell’arte del Secondo Novecento fino a sconfinare nel nuovo millennio.
Fa leggermente eccezione rispetto a questo arco cronologico “Natura morta romantica” (1941) di Filippo De Pisis, che però a Venezia fu esposta alla Biennale 1942. Immancabile, invece, Emilio Vedova (“Processione di campagna”, 1943), artista veneziano per eccellenza la cui presenza in città è perpetuata dall’omonima fondazione presso i Magazzini del Sale. Tra i nomi più noti, Giorgio Morandi con una natura morta del 1944-45; Alberto Burri con una tela dei primi anni della sua avventura artistica (Rosso su bianco, 1949) o Lucio Fontana con una scultura in ceramica del 1956. E ancora: Renato Guttuso, Mario Schifano, Carla Accardi, Giosetta Fioroni, fino alle acquisizioni più recenti, tra cui Nico Vascellari, Paolo Canevari e Marinella Senatore.
L’evento, a ingresso gratuito, consente anche di visitare il cinquecentesco palazzo Dolfin Manin la cui facciata sul canale fu realizzata da Jacopo Sansovino e che fu residenza dell’ultimo doge di Venezia, Ludovico Manin, deposto da Napoleone Bonaparte nel 1797.
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