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Italia, riducendo il software illegale oltre 7500 posti in più

 
Sicurezza

Italia, riducendo il software illegale oltre 7500 posti in più

- 22 Novembre 2011
Secondo stime Idc presentate da Microsoft, la diminuzione anche solo del 10% dell'utilizzo di programmi pirata porterebbe significativi benefici all'economia italiana
7.500 posti di lavoro in più, un miliardo di entrate aggiuntive per il Fisco e 4 miliardi di incremento del giro d'affari per il settore. Sono questi i benefici che avrebbe l'economia italiana dalla semplice riduzione del 10% della pirateria software secondo le stime IDC presentata da Microsoft.
Lo studio, che esamina l'impatto economico dell'utilizzo di software illegale e le conseguenze per la concorrenza in particolare nelle economie in via di sviluppo, è stato presentato in occasione della prima edizione di Play Fair Day, un'iniziativa globale per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza del software legittimo, evidenzia il danno che l'utilizzo di software illegale provoca alle aziende che scelgono di avere un comportamento "fair". 
"Per quanto riguarda l'Italia, lo studio Idc di quest'anno ha rilevato che una riduzione del 10% della pirateria in un arco di tempo di quattro anni genererebbe in Italia 7.500 nuovi posti di lavoro, più di 1 miliardo di euro di entrate per l'erario e quasi 4 miliardi di euro in termini di ulteriore volume d'affari per l'intero settore Ict italiano - ha detto Matteo Mille, Direttore della Business Unit a tutela del Software genuino di Microsoft - Non dobbiamo dimenticare che in Italia la situazione della pirateria è preoccupante. Il nostro Paese ha un tasso d'illegalità del software pari al 49%, quando la media europea si aggira intorno al 35%. A causa di tali preoccupanti livelli di illegalità nell'impiego di prodotti digitali e nella circolazione di contenuti protetti da copyright su internet, siamo ancora nella Watch List nel rapporto Special 301 della US Trade Representative, confermandoci di fatto un Paese non sicuro per gli investimenti stranieri. In un contesto economico delicato come quello attuale, è necessario tornare a essere una nazione in grado di offrire sicurezza, così da attrarre gli investitori esteri" ha concluso Matteo Mille. "La lotta alla contraffazione e alla pirateria di beni fisici e intellettuali ed il contrasto alla criminalità, specie quella organizzata, sempre più coinvolta in questi fenomeni, devono essere considerati una priorità per tutte le istituzioni del nostro Paese. Ciò permetterà di rilanciare la produttività e la competitività della nostre imprese", ha dichiarato l'Onorevole Giovanni Fava, Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sui fenomeni della contraffazione e della pirateria in campo commerciale, che ha sottolineato anche che "i dati sulla pirateria - fisica e online - che affliggono il nostro Paese, sono impressionanti e di gran lunga superiori alle medie europee o statunitensi, con evidenti conseguenze economiche e occupazionali".
Lo studio, realizzato da Keystone Strategy, quantifica il vantaggio competitivo illegittimo delle aziende che utilizzano prodotti software non originali. In Cina, i produttori che, rispettando la legge, hanno acquistato software legali concessi in licenza, hanno subito un danno pari a oltre 863 milioni di dollari rispetto alle aziende che si avvalgono di software illegale. Questo significa che, solo in Cina, ogni anno, oltre 1 miliardo di dollari non può essere reinvestito nell'economia sotto forma di 500 nuovi impianti di produzione o di 65.000 nuovi macchinari oppure di 200.000 nuovi posti di lavoro. 
Tra i principali risultati, emerge che le sole aziende manifatturiere presenti in Brasile, Russia, India e Cina che scelgono di utilizzare software illegale sottraggono oltre 1,5 miliardi di dollari ai propri competitor interni che decidono di rispettare la legge acquistando prodotti software originali.  Secondo la ricerca Microsoft, in America Latina, Europa centrale e orientale e regioni dell'area Asia Pacifico, i comportamenti illeciti dei produttori che non usano software genuini causano ogni anno un danno quantificabile in 3 miliardi alle aziende che invece operano correttamente. Microsoft è riuscita a stabilire a quanto ammonta esattamente il costo del software illegale per i produttori concorrenti nei singoli Paesi: Brasile (278 milioni di dollari), Russia (92 milioni di dollari), India (344 milioni di dollari) e Cina (863 milioni di dollari).
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