Intesa Sanpaolo incorpora Mediocredito Italiano
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7 Ottobre 2019
Con questa operazione, che avverrà entro l’anno, si è quasi concluso il piano di assorbimenti 2018-21 delle controllate di Intesa Sanpaolo. Mediocredito Italiano è una delle principali società specializzate in factoring
Il Cda di Intesa Sanpaolo approva la fusione per incorporazione di Mediocredito Italiano. L'incorporazione è prevista entro fine anno.
Mediocredito Italiano, con sede a Milano, è controllata al 100% da Intesa Sanpaolo ed è uno dei principali operatori nel factoring in Italia e a livello internazionale. Opera con 900 dipendenti e 11 filiali, ha un totale attivo di 45 miliardi, di cui 41 di crediti verso clientela, il patrimonio netto è oltre 2 miliardi e l'utile 2018 è pari a 256 milioni.
Con l'incorporazione del Mediocredito italiano, si è quasi concluso il piano di assorbimenti 2018-21 delle controllate di Intesa Sanpaolo, con quelle già avvenute delle 9 banche commerciali (Banco di Napoli, CR Firenze, CR Pistoia e Lucchesia, CR Veneto, Carisbo, Cariromagna, CR Friuli Venezia Giulia, più Banca Nuova e Banca Apulia provenienti dagli asset ex BpVi e Veneto Banca), mentre fra le tre banche specializzate controllate - Banca Prossima, Mediocredito Italiano e Banca Imi - manca solo quest'ultima. Le 12 banche avevano circa il 39% della rete filiali italiana del Gruppo.
Tra le controllate bancarie italiane mantengono la loro identità aziendale Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking (con le sue controllate) e Banca 5.