Il futuro della Apple? Passa dalla scuola
di Mattia Schieppati
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28 Febbraio 2014
Il sistema dell'istruzione, Usa e mondiale, è una delle prospettive di sviluppo più interessanti per Cupertino. Che investe sulla personalizzazione e la sicurezza
Ora non si gioca più con le forme, ma si guarda alla sostanza. Ovvero ai contenuti. La tendenza analizzata da
TechCrunch apre interessanti prospettive, potrebbe essere l'inizio di una svolta profonda che sta riorientando il core business di Apple. Il gigante di Cupertino, infatti, starebbe
virando il suo impegno dall'hard al soft, dallo progettazione di device sempre più belli, potenti, innovativi alla ricerca e sviluppo di sofware (sotto forma di
app) che arricchiscano l'esperienza di utilizzo. Una sfida che viene in particolare da un settore cui da sempre la Mela guarda con molto interesse: quello dell'istruzione/educazione (quindi, per un pubblico under 14).
La divisione IT della Apple sta infatti lavorando sodo sulle configurazioni dell'iOS, il sistema operativo che fa "girare" iPad e iPhone e tutta la galassia Apple, per riuscire a rafforzare il livello di personalizzazione delle macchine per profili di clientela; operazione non facile se si pensa alle migliaia di varianti presenti nel sistema scolastico non solo americano, ma mondiale. Sono già tantissime infatti le scuole che hanno adottato l'iPad come "materiale scolastico" ("iPad goes to school", titola l'inchiesta di
Bloomberg Businessweek , e che quindi richiedono una configurazione specifica: in pratica, a seconda del piano didattico deciso dalla scuola (quali materie, quali fonti, quale e quanto materiale operativo), i softwaristi della casa di Cupertino devono essere in grado di recepire queste richieste e approntare forniture di iPad che rispondano a tutte queste esigenze e che sappiano evolvere in modo semplice nel tempo, anno scolastico dopo anno scolastico. Dando agli stessi studenti e alle loro famiglie gli strumenti per autoconfigurare in modo semplice i device (chiarissima la
Parent Guide che viene messa a disposizione dall'azienda). Garantendo, in questo, anche rigorosissimi margini di sicurezza, dal momento che questi device entrano nell'utilizzo quotidiano di centinaia di migliaia di minorenni (non mancano infatti i casi, anche clamorosi, di hackeraggio che vedono vittime i ragazzi,
leggi qui). Una bella sfida che può cambiare il modo di fare scuola