Fallimenti in calo nel 2017
di Flavio Padovan
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28 Aprile 2017
Secondo i dati Cribis (Crif) nel primo trimestre sono diminuiti del 16,8% rispetto allo scorso anno. Ma nel 2009 erano il 36,3% in meno...
E' iniziato bene il 2017 per l'economia italiana. Almeno così dicono gli ultimi dati sui fallimenti resi pubblici da Cribis, società del Gruppo CRIF specializzata nella business information. Nel primo trimestre di quest'anno le imprese costrette a portare i libri in tribunale sono diminuite del 16,8% rispetto al 2016 e del 20,2% in confronto al 2015.
Un buon segnale per il mercato, e anche per il settore del credito, che conferma il consolidamento del trend positivo dopo alcuni anni caratterizzati da un costante aumento dei fallimenti, che aveva toccato il picco nel 2014, con un totale di 15.336 casi, 3.760 solo nel primo trimestre dell'anno.
Nonostante il miglioramento, il numero dei fallimenti risulta comunque ancora notevolmente più elevato rispetto a quello del 2009, quando i riflessi della crisi non erano ancora evidenti.
"Dal 2009 ad oggi sottolinea Marco Preti, Amministratore Delegato di Cribis - la percentuale dei fallimenti è cresciuta del 36,3%, del 10,9% rispetto al 2010. Dati, questi ultimi, che devono servire a far riflettere su quanto si può ancora migliorare e sul fatto che le imprese devono mettere in campo attente strategie per lasciarsi alle spalle le difficoltà economiche".
Male il commercio
Entrando più nel dettaglio, nel primo trimestre 2017 sono fallite in media 47 imprese al giorno, circa 2 ogni ora. Dall'analisi di CRIBIS emerge che il settore che nel corso del 2017 ha fatto registrare il maggior numero di casi è stato, ancora una volta, quello del commercio, con 1.020 fallimenti. Rispetto all'anno precedente però si registra un calo del 13,7% di imprese che hanno portato i libri in tribunale. Seguono il comparto dell'industria (con 759 casi complessivi), l'edilizia (611) e i servizi (210). Tutti i restanti settori hanno fatto complessivamente registrare 398 casi.
Lombardia e Lazio maglie nere
Premettendo che la distribuzione sul territorio nazionale dei fallimenti è ovviamente correlata alla densità di imprese attive nelle diverse aree, a guidare la classifica è la Lombardia, con 641 casi nel corso del 2017 e una incidenza sul totale Italia del 21,4%. Dal 2009 ad oggi si contano 22.883 imprese lombarde fallite.
La seconda regione più colpita è stata il Lazio, con 386 casi e un'incidenza sul totale Italia del 12,9%, seguita dalla Campania, con 275 casi e relativa incidenza del 9,2%.
Nelle prime dieci posizioni della graduatoria si trovano anche il Veneto (con 261 fallimenti), la Toscana (242), l'Emilia Romagna (205), il Piemonte (173), la Sicilia (164), la Puglia (148) e le Marche (84).