Digitale, europei poco competenti e la Ue corre ai ripari
di Paola Fabi
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17 Gennaio 2018
La Commissione adotta un pacchetto di misure per ridurre il digital divide
Il 44 per cento degli europei non ha competenze digitali e per colmare questo gap, che si traduce in disuguaglianze socioeconomiche, la Ue corre ai ripari. La Commissione europea ha, infatti, adottato una serie di misure per rafforzare le competenze scientifiche, tecnologiche e matematiche degli studenti di tutto il Vecchio Continente ma anche di tutti i cittadini Ue.
Le nuove proposte giungono appena due mesi dopo il vertice di Goteborg, dove i capi di Stato e di governo europei hanno parlato di istruzione, formazione e cultura, e puntano a ridurre le differenze sociali ed economiche sostenendo, allo stesso tempo la competitività. L'obiettivo è ovviamente quello di migliorare i sistemi educativi dei paesi Ue e colmare il divario occupazionale. Del resto ha ricordato il commissario Ue al digitale, Mariya Gabriel, "il 90% dei posti di lavoro futuri richiederà un certo livello di alfabetizzazione digitale".
Le tre proposte dell'Ue prevedono, quindi, il sostegno alle scuole con connessioni a banda larga ad alta velocità, un nuovo strumento di autovalutazione sull'uso della tecnologia e una campagna di sensibilizzazione pubblica sulla sicurezza online e l'alfabetizzazione mediatica. Ma non solo: il pacchetto prevede anche la promozione dell'istruzione inclusiva e di una dimensione europea dell'insegnamento basata su valori comuni, per arginare populismo, xenofobia, nazionalismo e la diffusione di fake news. "Dobbiamo fare in modo che l'istruzione - ha detto il commissario Navracsis - consenta agli alunni di sperimentare la loro identità europea in tutta la sua diversità. Dobbiamo saper convogliare il potenziale dell'istruzione per promuovere la coesione sociale e il senso di appartenenza.Dobbiamo partire dai nostri valori comuni e garantire che l'istruzione permetta agli studenti di vivere l'identità europea in tutta la sua diversità e di conoscere meglio l'Europa, gli altri paesi europei e se stessi".
"Le iniziative odierne mirano a fornire alle persone gli strumenti affinché possano vivere pienamente e per costruire economie e società caratterizzate da equità e resilienza - ha sottolineato Jyrki Katainen, vicepresidente della Commissione e Commissario responsabile per l'Occupazione -. Dobbiamo garantire che l'istruzione porti frutti a tutti nell'intera Europa e che ognuno sia in grado di adattarsi ai cambiamenti e trarne vantaggio: si tratta di un aspetto di importanza vitale per la crescita sostenibile e la competitività dell'Europa e lo sara' sempre più in futuro. Siamo pronti a sostenere gli Stati membri e collaborare con loro affinché tutto ciò diventi realtà".
Le nuove proposte saranno al centro anche del primo vertice europeo sull'istruzione che si terrà a Bruxelles il 25 gennaio prossimo.