Banco BPM, oltre 600 milioni in innovazione e digitale
di Flavio Padovan
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6 Marzo 2020
Al centro del Piano strategico 2020-23 la trasformazione del modello di business, un approccio Esg, e la valorizzazione delle persone. Previsti 800 milioni di euro di dividendi in 4 anni
È un Piano strategico molto ambizioso quello approvato da Banco Bpm per il quadriennio 2020-23. Tra le priorità la transizione al digitale del modello di business, una crescita stabile degli utili e dei dividendi, una sempre maggiore attenzione ai fattori Esg per uno sviluppo sostenibile del core business, un ulteriore de-risking attraverso la riduzione organica dello stock deteriorati, un migliore engagement dei dipendenti.
Di seguito alcuni dei punti chiave:
Investimenti IT
L’evoluzione tecnologica sarà uno dei principali fattori abilitanti del Piano Strategico 2020-2023. Il Gruppo ha già stanziato più di 600 milioni di euro di investimenti in 4 anni con l’obiettivo di favorire la trasformazione. Si tratta di un aumento del 40% degli investimenti annui rispetto alla media del triennio 2017-2019. Il 40% del totale, pari a circa 250 milioni di euro, sarà destinato all’innovazione digitale.
L’evoluzione si fonderà su:
- soluzioni cloud per accelerare il time-to-market delle nuove iniziative commerciali
- "data & analytics tools" per supportare la crescita del business
- strumenti d'automazione (es. robotica e intelligenza artificiale) per migliorare e semplificare i processi
- partnership con società fintech, centri d'innovazione e università per velocizzare e facilitare l'utilizzo di soluzioni Open Banking
- rafforzamento della Cybersecurity
- potenziamento dei programmi di up-skilling e re-skilling per la forza lavoro IT al fine di introdurre competenze innovative, ad esempio per advanced analytics, intelligenza artificiale, cybersecurity
- un nuovo metodo di collaborazione tra funzioni aziendali e IT (Agile)
- una cultura digitale a livello di Gruppo finalizzata a supportare l'utilizzo di soluzioni digitali per i clienti.
Efficienza operativa
Il Gruppo completerà la transizione verso un modello digitale omnicanale, offrendo ai propri clienti un’esperienza seamless e paperless e un approccio “Mobile first”, sfruttando l’esperienza Webank. Inoltre, verrà dato un nuovo ruolo alla Digital Branch, che integrerà attività commerciali più proattive, con focus su offerta commerciale, servizi di consulenza e vendite da remoto.
Il modello omnicanale si baserà su:
- Maggiore incidenza di “Filiali relazionali” (dall’attuale 72% all’80% nel network distributivo target), focalizzate sui servizi di consulenza e con un'offerta di prodotti e servizi completa
- Razionalizzazione del network, con una riduzione di 200 filiali
- Ulteriore potenziamento di soluzioni self-service, con un aumento del 30% delle filiali ad elevata automazione)
Wealth Management e Family Banking
Il Piano vuole sbloccare il potenziale ancora inespresso andando a cogliere reali opportunità di crescita, con un obiettivo di crescita del 6,5% nel periodo 2019-2023. Il rapporto tra Risparmio Gestito/Raccolta Diretta raggiungerà il 69% nel 2023 dal 54% del 2019.
In dettaglio:
Wealth Management. Le iniziative si focalizzano sulla specializzazione dei modelli di servizio e sulla piena valorizzazione di Banca Aletti come Private Bank e Investment Center di Gruppo, facendo leva sui servizi di consulenza e sul potenziamento tecnologico per migliorare la client experience e il livello di servizio offerto. Tra gli obiettivi c’è anche il rafforzamento del 20% della rete dei Private Bankers, del 10% dei Gestori Affluent e la conversione di circa 9 miliardi di euro di Raccolta Diretta in Gestita, facilitata da un’offerta di prodotti più personalizzata.
Family Banking. Ambiziosi gli obiettivi fissati nel Piano. Per il 2023 si punta a una crescita del 25% del credito al consumo rispetto al 2019; a oltre 70 milioni di euro di commissioni da Bancassurance “Danni” (nel 2019 sono stati 44 milioni); a un aumento delle interazioni con i clienti sui canali digitali a 23 milioni dagli 8 milioni attuali grazie anche all'integrazione delle competenze di WeBank nella strategia commerciale di gruppo.
Segmento Corporate. La crescita sarà basata sull’incremento dei margini e sull’espansione di nuovi prodotti. Le iniziative strategiche avranno come obiettivo: la spinta sul comparto dello Structured Export Finance (volumi pari a €1,8 mld nel 2023); l’introduzione di soluzioni innovative di Originate-to-Share attraverso partnership con investitori strategici (raggiungendo ~€1,2 mld di nuova produzione nel 2023); la crescita dello Specialty Finance nella Pubblica Amministrazione attraverso factoring prosoluto (~€2 mld di turnover nel 2023); il lancio della nuova piattaforma di Supply Chain Finance in partnership con TeamSystem.
In aggiunta, grazie al potenziamento del team di specialisti (+30% delle unità) e alla promozione dell’attività di hedging sui crediti concessi a clienti Corporate e PMI, il Gruppo conta di sfruttare il pieno potenziale di Banca Akros nel mercato derivati e Forex.
Segmento PMI. Le iniziative indirizzate alla clientela PMI per ampliare la base proventi si focalizzeranno su:
- Modelli di servizio dedicati per il supporto a Piccole e Medie Imprese
- Espansione nelle aree geografiche ad alto potenziale commerciale sfruttando il know-how interno in settori specialistici (es. Agri-business)
- Sviluppo di soluzioni integrate distintive, grazie ad una combinazione di ottimizzazione del pricing e razionalizzazione della gamma prodotti
- Spinta del cross-selling sulle attività core della Rete (es. Trade finance, Firma Italia) e servizi di wholesale banking (es. Hedging, M&A, Finanza Strutturata)
- Estensione dell’offerta per le PMI attraverso una nuova partnership strategica con TeamSystem12 che permetterà il raggiungimento di oltre 1,3 milioni di potenziali clienti target.
Risorse Umane
Il nuovo Piano sarà focalizzato su una strategia inclusiva per le persone, l’accelerazione dell’evoluzione delle competenze del Gruppo, il ricambio generazionale e il trasferimento delle conoscenze. Sono previsti, tra l'altro, percorsi di carriera personalizzati e un nuovo modello di formazione, insieme a un programma di recruiting strategico finalizzato ad attrarre talenti e ad accelerare il ricambio generazionale, favorito da un piano di prepensionamento volontario su circa 1.100 dipendenti. Inoltre, è prevista l'introduzione selettiva di profili specialistici finalizzata a supportare la crescita del business e ad acquisire nuove competenze e il rafforzamento del Piano di Welfare & Well-being per i dipendenti. Focus anche sulla realizzazione di ambienti di lavoro digitali, centrati sulle persone e supportati da strumenti per facilitare la collaborazione e per contribuire a un migliore work-life balance. Lo Smart Working aumenterà di oltre 6 volte rispetto al 2019. In tale contesto, il costo del personale del Gruppo nel 2023 sarà minore di 40 milioni di euro rispetto ai 1.700 milioni di euro del 2019.
Strategia e Governance ESG
Banco BPM punta a un approccio ESG, gestito e monitorato attraverso un solido impianto di Governance. Le aree di sviluppo chiave saranno:
- Ambiente: rafforzamento della strategia di Gruppo per una transizione verso un'economia sostenibile (es. entro il 2023, -27% di emissioni di CO2 rispetto ai livelli del 2017)
- Clienti: ampliamento della gamma prodotti verso soluzioni ESG, migliorando il servizio e la relazione col cliente (es. più di 8 miliardi di euro di finanziamenti ESG: Corporate lending, mutui “green”, credito a start-up e no profit)
- Persone: valorizzazione delle persone di Banco BPM attraverso investimenti in formazione, wellbeing e rispetto (es. più di 700.000 giorni di formazione dedicati al miglioramento personale, al coinvolgimento e alla gestione del cambiamento)
- Comunità: focus su ulteriore impegno nei confronti della Community (es. più di 20 milioni di euro di investimenti a sostegno di iniziative per le comunità di riferimento).
La supervisione della Strategia ESG è affidata al “Comitato Controllo Interno e Rischi” ed è stata creata una nuova struttura dedicata per il coordinamento ed il monitoraggio delle iniziative. Linee guida, valori e metriche ESG saranno integrate nel modello operativo e di business e la remunerazione del top management sarà legata a risultati conseguiti in ambito ESG. Questo approccio avrà l’obiettivo di diffondere la cultura e il valore della sostenibilità presso clienti, colleghi e l’intera comunità.
Qualità del credito. Dopo un eccellente track record nel de-risking degli ultimi anni, sia sul fronte delle cessioni di portafogli di crediti deteriorati sia su quello del workout, il Piano si pone l’obiettivo di conseguire un ulteriore miglioramento della qualità del credito, con un target di NPE lordo ratio del 5,9% (rispetto al 9,1% di fine 2019) e di NPE netto ratio del 3,0%15 (rispetto al 5,2% di fine 2019).
L'obiettivo sarà supportato da 4 iniziative organiche, che contribuiranno anche alla discesa del tasso di default, all’aumento del tasso di workout sui crediti deteriorati e ad una riduzione dello stock UTP di circa 2,9 miliardi di euro.
La prima è la creazione di un data warehouse unico del credito finalizzato ad ottenere una maggiore coerenza tra dati gestionali e dati sul rischio e una migliore granularità delle informazioni sul credito.
La seconda iniziativa riguarda il rafforzamento delle politiche creditizie, con una maggiore specializzazione settoriale e un miglior focus su prospettiva rischio-rendimento e sostegno alle iniziative ESG.
Saranno poi sviluppati nuovi modelli di early warning, sfruttando tecniche innovative di machine learning, con l'evoluzione del sistema di monitoraggio.
Infine, un nuovo approccio di gestione dedicato per gli UTP, con un focus – per il portafoglio core - sulla massimizzazione del ritorno in bonis e attivazione di misure percorribili di forbearance; per il portafoglio non-core, il focus sarà sulla massimizzazione del recupero mediante soluzioni extra-giudiziali.