AgID, spinta all'intelligenza artificiale nella PA
di Giovanni Lefosse
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23 Ottobre 2018
Dopo Il Libro Bianco, l'Agenzia italiana per il digitale lancia il laboratorio IA-Gov per portare l'innovazione nelle amministrazioni pubbliche italiane
Nasce IA-Gov, laboratorio di progetti, soluzioni e attività sperimentali volte a favorire la diffusione dell'intelligenza artificiale nella PA italiana, facilitando la contaminazione tra mondo pubblico, imprese innovative, start-up e centri di ricerca. Il laboratorio viene lanciato in contemporanea al programma di co-progettazione pubblico-privato "Cambia la burocrazia, usa l'Intelligenza!", che vuole creare percorsi di open innovation nella PA e sviluppare progetti per migliorare i processi interni e i servizi della PA.
Al programma, la cui gestione sarà al centro delle attività del laboratorio, hanno partecipato quasi 100 start-up e imprese innovative, presentando progetti pilota che utilizzano tecniche di intelligenza artificiale rivolti al settore pubblico. Nei prossimi mesi AgID selezionerà i migliori progetti e supporterà imprese e amministrazioni nell'iter di sviluppo, fornendo metodologie e competenze.
Un Libro Bianco sull'AI con 9 sfide e 10 raccondazioni
Il laboratorio e il programma si inseriscono nel percorso di AgID che vuole promuovere la conoscenza e l'utilizzo di nuove tecnologie nelle PA italiane, dopo la nascita della
Task Force IA e la pubblicazione del
Libro Bianco per l'intelligenza artificiale al servizio del cittadino,
vedi qui.
Il Libro, 84 pagine redatte con un gruppo di esperti, fornisce indicazioni su come sfruttare l'IA per migliorare i servizi pubblici, mettendo a fuoco le principali sfide che essa pone: Etica, Tecnologia, Competenze, Dati, Contesto legale, Accompagnare la trasformazione, Prevenire le disuguaglianze, Misurare l'impatto, L'essere umano.
9 sfide importanti dalle quali discendono 10 raccomandazioni da non considerare, secondo l'Agenzia, "definitive o immutabili, ma che si evolvono con il continuo dibattito pubblico sull'Intelligenza Artificiale". Eccole:
1. Promuovere una piattaforma nazionale dedicata allo sviluppo di soluzioni di IA al fine di: promuovere la raccolta di dati annotati, codici e modelli di apprendimento; organizzare e veicolare in maniera aperta i test prima del rilascio dei sistemi di IA utilizzati nella PA al fine di valutarne il comportamento e limitare le anomalie e l'amplificazione dei bias; offrire risorse di calcolo adeguate per sperimentare tecniche e soluzioni.
2. Rendere pubblici i risultati anche intermedi delle elaborazioni di algoritmi di IA (es. parametri di reti neurali) operate su dati provenienti dalle amministrazioni pubbliche, fatte salve condizioni che possano nuocere alla privacy e alla sicurezza del cittadino. Tali risultati dovranno consentire la riproducibilità dei processi la loro valutazione e verificabilità.
3. Abilitare con nuove risorse i sistemi di linguistica computazionale per la lingua italiana (quali lessici digitalizzati o corpora annotati) da distribuire con licenze aperte, al fine di favorire lo sviluppo di servizi basati sul trattamento del linguaggio naturale.
4. Sviluppare sistemi di personalizzazione e raccomandazione adattivi che agevolino l'interazione con i servizi offerti dalle amministrazioni pubbliche in base alle specifiche esigenze, bisogni e caratteristiche del cittadino. Tali sistemi potranno essere impiegati anche per identificare le criticità che ostacolano il miglioramento dei servizi pubblici.
5. Favorire la creazione di un Centro di Competenza Nazionale che costituisca un punto di riferimento per l'implementazione di IA nella PA e che possa fornire previsioni di impatto e misurazione degli effetti sociali ed economici dei sistemi di IA, al fine di potenziarne gli effetti positivi e ridurne i rischi. Il centro di competenza dovrà anche proporre un Manifesto con i principi cardine dell'implementazione dell'IA nella PA.
6. Agevolare la diffusione di competenze attraverso la promozione della certificazione delle figure professionali che lavorano nell'ambito dell'IA (attraverso la creazione e l'adozione di un framework condiviso) e prevedere l'istituzione di percorsi di formazione per l'inserimento di lavoratori con capacità di comprensione e di implementazione di soluzioni di IA nella Pubblica amministrazione (ad esempio attraverso corsi specifici presso la Scuola Nazionale di Amministrazione). Le numerose professionalità mancanti sono l'occasione per pensare a percorsi formativi che pongano al centro una parità di genere duratura e sostenibile, sia dal punto di vista numerico (es. laureati STEM) che economico (es. uguaglianza retributiva).
7. Prevedere un piano PA 4.0 per favorire gli investimenti delle PA nelle soluzioni IA a partire da una call for challenges attraverso strumenti di open innovation e procurement per l'innovazione.
8. Supportare la collaborazione fra ricerca, acceleratori d'impresa e innovation hub, pubblici e privati, anche a livello europeo, per promuovere l'adozione di soluzioni di IA nel settore pubblico.
9. Istituire un Centro Transdisciplinare sulla IA, in sinergia con il Centro di Competenza, che avrà il compito di: promuovere e rendere pubblico il dibattito sull'evoluzione dell'etica; supportare la riflessione critica circa le questioni etiche emergenti; migliorare le condizioni di coinvolgimento di esperti e cittadinanza per trasformare le riflessioni tecniche e sociali in normative, standard e soluzioni tecniche.
10. Definire linee guida e processi basati sul principio della security-by-design nell'utilizzo dell'IA, aumentando i livelli di controllo e favorendo la condivisione dei dati sugli attacchi informatici da e verso IA da parte di tutti i Paesi europei.