Sta crescendo la pressione sulle banche da parte di BCE e Banca d’Italia per l’integrazione dei fattori climatici e ambientali nei processi del credito. Lo ricorda Lorenzo Macchi, Partner KPMG Advisory, che in questa videointervista rilasciata a margine di ESG in Banking fa il punto sull’evoluzione in atto nel mercato finanziario attraverso i dati di due recenti indagini.
Su oltre 30 banche significant coinvolte in una survey condotta a livello europeo da KPMG Advisory, inizia Macchi, circa il 50% dichiara di aver intrapreso le attività di adeguamento e integrazione dei fattori climatici e ambientali nell’ambito della gestione del rischio di credito e nei processi creditizi, in particolare in quelli di delibera e concessione e nelle politiche creditizie.
Da un’ulteriore survey focalizzata su 8 banche italiane, continua Macchi, emerge che 4 già integrano nel proprio processo di delibera e concessione delle valutazioni sui fattori climatici e ambientali delle controparti, e 6 su 8 stanno integrando questi fattori anche nelle politiche creditizie.
Le sfide principali, sottolinea Macchi, sono legate alla disponibilità e affidabilità dei dati. Le banche nazionali hanno scelto di utilizzare delle informazioni esterne, che poi vengono elaborate secondo modelli interni per arrivare a uno score sintentico ESG. Score che in futuro potrebbe essere integrato in quello di merito creditizio.