Per le banche la pandemia ha rappresentato un momento di “stress test” organizzativo e un acceleratore della ricerca di efficienza, anche grazie alla digitalizzazione. Un periodo complesso in cui Deutsche Bank, ricorda il CIO Roberto Cabiati, ha anche affrontato la migrazione della piattaforma informatica a un fornitore esterno, progetto che ha coinvolto più di 1000 persone. Ma al di là di questa operazione straordinaria, la banca ha dovuto riorganizzare anche tutte le attività ordinarie e il modo stesso di lavorare, aiutata in questo dagli investimenti per la digitalizzazione realizzati negli anni precedenti. Digitalizzazione che, sottolinea Cabiati, ha portato anche a ottenere una migliore qualità dei dati, in linea con le indicazioni dei regulator.
Il dover affrontare una situazione eccezionale ha anche accelerato il processo di ripensamento dell’architettura applicativa. “Un grandissimo lavoro che occuperà l’agenda dei CIO nei prossimi anni”, sottolinea Cabiati, che evidenzia il ruolo di crescente rilevanza delle fintech. “Per le banche è un’opportunità integrare processi o parti di processi gestiti dalle fintech all’interno del business bancario”. Per Cabiati, quella avviata con CRIF è un esempio di collaborazione tipica del nuovo scenario: “Per noi è un partner strategico da decenni. Abbiamo diverse iniziative in corso per arricchire i processi di business di Deutsche Bank con i servizi offerti da CRIF”.