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25 Aprile 2024 / 00:30
 
Ubi, offerta vincolante per 3 "good banks"

 
Banca

Ubi, offerta vincolante per 3 "good banks"

di Flavio Padovan - 12 Gennaio 2017
La proposta riguarda Nuova Banca delle Marche, Banca Etruria e Carichieti. Richiesta la cessione pro-soluto di 2,2 miliardi di sofferenze lorde. Ubi farà un aumento di capitale da 400 milioni di euro
E' ufficiale la proposta di acquisto da parte di Ubi di 3 delle 4 "good banks". Si tratta di Nuova Banca delle Marche, Nuova Banca dell'Etruria e del Lazio e Nuova Cassa di Risparmio di Chieti.
L'offerta, del valore simbolico di 1 euro, prevede la cessione pro-soluto da parte dei tre istituti di 2,2 miliardi di sofferenze lorde e 0,5 di sofferenze probabili, prima del closing, atteso per il primo semestre. Ubi farà un aumento di capitale da 400 milioni.
Per la conclusione dell'operazione Ubi ha previsto alcune condizioni. Le tre banche dovranno avere un patrimonio netto contabile almeno pari a 1.010 milioni di euro, con un livello di copertura pari ad almeno il 28,28% delle inadempienze probabili lorde e almeno il 60% delle sofferenze, oneri di ristrutturazione per 130 milioni, un Liquidity Coverage Ratio medio ponderato superiore al 100% e un Cet1 ratio medio ponderato non inferiore al 9,1%. Ai sensi dell'offerta, inoltre, è previsto che il venditore assuma l'impegno di procedere ad una ricapitalizzazione delle "Target Bridge Institutions" - così sono nominate le 3 good banks nella nota ufficiale - prima della data del Closing stimata in 450 milioni di euro.
Ubi da parte sua si impegna, al fine di mantenere, già dal 2017, un livello di Cet1 Fully Loaded della combined entity superiore all'11%, ad un aumento di capitale per massimi 400 milioni. Grazie all'insieme di questi interventi, il Cet1 Fully Loaded risulterà dal 2019 superiore ai target del Piano Industriale di Ubi, attestandosi al 2020 al 13,5% rispetto al 12,8% previsto.
Dal punto di vista industriale l'acquisizione delle 3 banche permetterà ad Ubi di incrementare di oltre l'1% la quota complessiva di mercato, sia in termini di impieghi a imprese e famiglie – al netto delle sofferenze - sia in termini di raccolta diretta. La ricaduta corrisponde ad una quota addizionale del 20% rispetto a quella attuale. Inoltre il Gruppo Ubi consoliderà la presenza in aree geografiche in cui non è presente o lo è solo parzialmente e potrà beneficiare di oltre 600 milioni di perdite fiscali pregresse delle 3 Target Bridge Institutions.
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