Revolut corre in Italia: quinta banca per clienti e obiettivo podio entro un anno
di Flavio Padovan
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11 Settembre 2025
IBAN italiano, conti deposito, eSim e partnership spingono la crescita della fintech, che in una nno ha raddoppiato il numero di clienti. Un segnale forte al mercato e un campanello di allarme per il settore bancario tradizionale
Revolut taglia un nuovo traguardo in Italia: con 4 milioni di clienti retail è ora la quinta banca del Paese per numero di correntisti, prima tra gli istituti stranieri. Un ritmo di crescita che impressiona: in soli otto mesi la fintech britannica ha conquistato un milione di nuovi utenti, con una media di quattro italiani che aprono un conto ogni minuto, come ricorda il Sole 24Ore.
"Quando sono entrato in Revolut eravamo a 2 milioni di clienti. In appena 15 mesi abbiamo raddoppiato. La curva di crescita è chiara: non si tratta di se, ma di quando", scrive su LinkedIn Nicola Vicino, General Manager Italy, ringraziando il team italiano per i risultati raggiunti.
Il lancio degli IBAN italiani ha rappresentato uno spartiacque. "Abbiamo assistito a un vero e proprio 'effetto Iban': le persone che utilizzano Revolut come conto primario, accreditando lo stipendio, sono aumentate del 60%, più della crescita totale dei clienti. Inoltre, chi ricarica almeno 1.000 euro al mese è cresciuto del 630% rispetto a novembre scorso, confermando un vero 'effetto valanga' nell'adozione", sottolinea Vicino.
Un dato che fotografa un passaggio cruciale: sempre più italiani non vedono più Revolut solo come una carta di appoggio, ma come un conto bancario principale.
Innovazioni e nuovi prodottiIl successo si lega anche a un'offerta che va oltre il banking tradizionale. In Italia hanno trovato forte riscontro:
i conti deposito flessibili (oltre 100.000 aperti da gennaio, anche per gli under 18);le eSim per viaggiare sempre connessi;il programma fedeltà RevPoints con miglia e sconti;"Duo" per gestire in coppia i benefit dei piani a pagamento.Accanto a questi servizi, è atteso il lancio degli ATM Revolut di nuova generazione e lo sbarco di prodotti ad alta valenza strategica come le carte di credito e, in prospettiva, i mutui digitali.
Investimenti e radicamento localePer crescere, Revolut ha scelto di investire sulla localizzazione. Una campagna TV e digitale con Mara Maionchi come ambassador, la sponsorizzazione del Como 1907, la presenza negli aeroporti italiani con vending machine dedicate alle carte: iniziative che puntano a intercettare un pubblico trasversale, non solo gli under 30 che oggi rappresentano circa un terzo della clientela.
"Le ragioni del successo in Italia sono da ricercare in un prodotto potente e in un brand capace di emozionare, condividendo con il pubblico visione e valori", ha sottolineato Ignacio Zunzunegui, Head of Growth Southern Europe.
Espansione internazionaleL'Italia è il quinto mercato globale per Revolut, che conta oltre 40 milioni di clienti nel mondo. La strategia di espansione procede rapida: la società ha appena ricevuto un via libera preliminare alla licenza bancaria negli Emirati Arabi Uniti, guarda a un'acquisizione negli Stati Uniti e prepara l'ingresso in Cina, con l'obiettivo dichiarato di raggiungere i 100 milioni di utenti.
Parallelamente, l'Europa occidentale diventerà il nuovo fulcro operativo con la sede di Parigi e la richiesta di licenza bancaria francese.
Un segnale per il settore bancario tradizionaleLa crescita di Revolut non è solo un successo per la fintech, ma anche un campanello d'allarme per il settore bancario tradizionale. In un mercato caratterizzato da consolidamenti e da una competizione sempre più serrata, l'ingresso nella top 5 italiana da parte di una banca digitale internazionale mette in luce la capacità di attrarre clienti con prodotti semplici, digital-first e centrati sull'esperienza d'uso.
La sfida per gli istituti storici sarà duplice: difendere le quote di mercato e al tempo stesso innovare con la stessa rapidità con cui le neobank stanno intercettando i bisogni di una clientela sempre più abituata a servizi senza frizioni, integrati e personalizzati.
Come osserva Vicino, la domanda non è più se la neobank diventerà tra le prime tre banche italiane, ma quando.